T4UM Forum Tematico - Furgoni Transporter Westfalia California

LUDICO => Racconti => Discussione aperta da: belvero il Agosto 02, 2016, 02:40:30 PM

Titolo: Creta 2016
Inserito da: belvero il Agosto 02, 2016, 02:40:30 PM
Sì va'

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Titolo: Re: Grecia 2016
Inserito da: Igna il Agosto 02, 2016, 03:26:09 PM
buone vacanze!
ps. che carico! e che sbalzo!
ciao
igna
Titolo: Re: Grecia 2016
Inserito da: vit vit il Agosto 02, 2016, 04:05:08 PM
 8)
azzarola!!
Buon viaggio&permanenza
Titolo: Re: Grecia 2016
Inserito da: Marchinovis il Agosto 02, 2016, 05:42:10 PM
Buone vacanze! :)
Titolo: Re: Grecia 2016
Inserito da: Malibú! il Agosto 04, 2016, 09:58:18 AM
Che... Malibù vi protegga! SuperInvidia.
Titolo: Re: Grecia 2016
Inserito da: ulan_bator il Agosto 04, 2016, 10:20:41 AM
Buona strada!  ;)
Titolo: Re: Grecia 2016
Inserito da: FIX il Agosto 05, 2016, 12:17:03 PM
BUON VIAGGIO!!!
Dove andate di preciso in Grecia?
Titolo: Re: Re: Grecia 2016
Inserito da: Roccosaraleone il Agosto 06, 2016, 09:54:26 AM
Citazione di: belvero il Agosto 02, 2016, 02:40:30 PM
Sì va'

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E dire che pensavo io di essere carico
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Titolo: Re: Grecia 2016
Inserito da: FIX il Agosto 06, 2016, 11:44:56 AM
Titolo: Re: Grecia 2016
Inserito da: Malibú! il Agosto 06, 2016, 12:12:03 PM
Fico Rocco! Davanti c hai l àncora col verricello? Un T4 da sbarco!
Titolo: Re:
Inserito da: belvero il Agosto 06, 2016, 01:01:47 PM
Grande Rocco!  Siamo a Creta. Vicino rethymno.  Una favola. E il bello ha da venire. Faremo il giro orario

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Titolo: Re: Grecia 2016
Inserito da: Malibú! il Agosto 06, 2016, 02:41:21 PM
Passate per Lassithi salendo e scollinando da nord,uno sballo la vista sull altipiano! I miei parenti di Bz sono appena tornati da Gortina,raccomandatissima per gli scavi ed il mar Libico!
Titolo: Re: Grecia 2016
Inserito da: belvero il Agosto 09, 2016, 11:20:40 AM
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Xerocampos. Ullalla'

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Titolo: Re: Grecia 2016
Inserito da: sandr0 il Agosto 11, 2016, 09:14:20 AM
bello!
verso nord-est prova il mare alla fine del paesino di Plaka, poco sopra Elounda.
girando in senso orario come dici, merita Matala, la zona selvaggia di Triopetra, Previli, Paleochora :)
Titolo: Re: Grecia 2016
Inserito da: belvero il Agosto 13, 2016, 08:49:32 PM
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Isola di Chrissi

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Titolo: Re: Grecia 2016
Inserito da: Marchinovis il Agosto 13, 2016, 10:05:19 PM
Complimenti, che bei posti e che bel mare!  :)
È  calda l'acqua? E vento forte c'è né?  ::)
Titolo: Re:
Inserito da: belvero il Agosto 16, 2016, 08:30:48 PM
Siamo a Frangokastello adesso. Mare calmo finalmente dopo 5 giorni di meltemi. Raffiche di vento hanno messo a dura prova il telo. Mare caldo. Pochi pesci pero'

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Titolo: Re: Grecia 2016
Inserito da: belvero il Agosto 26, 2016, 08:11:09 PM
Elafonissi una favola ragazzi. Una favola

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Titolo: Re: Grecia 2016
Inserito da: FIX il Agosto 26, 2016, 11:34:05 PM
Ma quanto stai in vacanza??!!!
Due mesi?
Che invidia...
Titolo: Re: Grecia 2016
Inserito da: belvero il Agosto 27, 2016, 02:10:26 PM
Mercoledì si comincia a rientrare verso il Pireo.  Un mese pieno. Oggi mare grosso a kissamos

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Titolo: Re: Grecia 2016
Inserito da: stefanot4 il Agosto 27, 2016, 04:21:46 PM
Come vanno i pannelli?... Pannellano???  ;D ;D ;D

Ciao a tutti,
Stefano
Titolo: Re:
Inserito da: belvero il Agosto 27, 2016, 08:54:48 PM
I pannelli fanno il loro lavoro. Frigo sempre acceso e batteria mai sotto i 11.5v
Un paio di camperisti mi hanno chiesto che roba e'. Io ho risposto che e' roba aeronautica
Titolo: Re: Grecia 2016
Inserito da: Marchinovis il Agosto 27, 2016, 09:17:39 PM
GRANDE!!!
...e complimenti  x i bimbi che vi seguono !
Titolo: Re: R: Re: Grecia 2016
Inserito da: amazigh il Agosto 27, 2016, 10:59:46 PM
Citazione di: belvero il Agosto 27, 2016, 02:10:26 PM
Mercoledì si comincia a rientrare verso il Pireo.  Un mese pieno. Oggi mare grosso a kissamos

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Ciao
Non perdeteVi Balos!
È a 2 passi!
Titolo: Re:Grecia 2016
Inserito da: belvero il Luglio 12, 2017, 02:09:05 PM
Bene, prima di partire per le Cicladi di quest'anno, vi spiego la Creta dello scorso anno.
Se qualcuno andasse in terra ellenica e ci vuol trovar spunto si accomodi.
Erano 3 anni che volevo portarci la truppa e alla fine la moglie ha ceduto, il piccolo ha quasi 4 anni, la grande quasi 7, dice che posson reggere un viaggio di 2 notti andata + 2 notti ritorno.
Partiamo carichi una sera dopocena e dormiamo come al solito al parcheggio delle grotte di Frasassi. Solo 4 giorni prima avevano inaugurato un bel tratto della Perugia – Ancona che evita finalmente di salire su a Casacastalda da Valfabbrica. In 2 ore e mezza sono alle grotte e mi stendo quando tutti gia' dormono.
Il giorno dopo con calma si va' in porto per imbarcarci. Dopo 4 viaggi con Minoan, scelgo Anek. Il biglietto lo avevo fatto a marzo e sicuramente, indubbiamente, assolutamente, se possibile, mi rimuovero' con Anek. Ho il camping on board, soluzione mai provata e dalle letture varie, capisco che la botta di cvlo sarebbe ritrovarsi di fianco ai finestroni, mentre nel mezzo o proprio in cima si rischia di sentire un gran caldo, soprattutto niente vento e ricircoli d'aria. Tutto dipende dal parcheggiatore. Siamo in fila, moltissime auto, molti camper, tanti nordici, austriaci, francesi, tedeschi. Mi accodo a degli austriaci con roulotte e li seguo e con gran sorpresa mi piazzano proprio sul lato della nave, con finestrone al fianco, godo, attacco la corrente, alzo il tetto e saliamo su sulla nave, mentre altri camper e auto vengono sistemati dai parcheggiatori. E' andata bene.
Il viaggio è piacevole e confortevole, possiamo scender giu' a prendere quaderni e matite per i bimbi, guardare il mare. La nave è leggermente piu piccola della Minoan, l'equipaggio è tutto greco, la cucina greca, birra greca ah bene, si prencipia subito ad ambientarci. Nel garage ci sono anche delle macchine con tenda sul portabagagli, una soluzione interessante. Non Maggiolina o Overcamp, ma proprio un portabagagli con un ripiano di compensato e sopra aperta una tenda 5 seconds della Decathlon.
Alle 3 di pomeriggio siamo a Patra, la notte è trascorsa tranquilla, e ad Igoumenitsa son scesi quasi tutti. Ci dileguiamo verso Diakofto, la tappa assolutamente imperdibile di ogni viaggio greco.
Ci aspettano la spiaggetta di ciottoli con doccia e altri vagabondi motorizzati. Faccio il pieno di gasolio a 0,4 euro/litro in meno che in Italia.
Il giorno dopo ci avviamo verso Atene per imbarcarci alla volta di Creta.
Ci fermiamo a pranzo a Corinto, per vedere il canale e i suoi ponti sommergibili, si che ci son 2 ponti agli estremi del canale che vanno giu' al passaggio delle barche, sotto il livello di pescaggio e poi riemergono, portando fuori pescetti che i gabbiani si apprestano a divorare.
Impressionante il taglio nella roccia, grande opera.
Atene è un labirinto. Appare da lontano, al calar della sera, motorini ronzanti, auto fumanti. Gente a piedi, palazzi, casette, qualche ciglio incendiato. Tutto molto secco, il verde che si vede sono gli agrumi che fanno ombra sui marciapiedi.
Arriviamo per la stessa strada dello scorso anno. Poi ci tuffiamo giu' verso il Pireo, i cartelli mancano, la translitterazione ci confonde, Pireas, Paireieus non c'è verso di capire dove andare, poi riconosco un incrocio dove ero passato l'estate scorsa, inverto e mi imbottiglio nel traffico. Lentissimi arriviamo in uno sbocco a mare con grandi cancelli e grosse navi ormeggiate. Grande fortuna vuole che sia il nostro molo, Anek in partenza per Creta e Cicladi. Cambio i biglietti al chiosco e mi fanno entrare subito dentro. Mentre molti li fan salire su, a me mi dicono di andar giu.
Giu', sotto il livello del galleggiamento mi pare, c'è una sottostiva per i castigati forse, insomma mi dicono di scender li, ci saranno 40 posti auto. Sotto c'è l'olio di sentina e la lamiera che ci separa dal mare mi immagino. Caldo becco. Chiudo tutto e salgo in coperta.
Non capisco perchè abbiano insistito a stiparmi laggiu' all'inferno, la nave è talmente grande..
Abbiamo la cabina prenotata e una signora gentilissima della reception ci accompagna fino in cabina. Usciamo sul ponte e troviamo una grande sala all'aperto con tanti tavoli e sedie, sembra una taverna sul ponte della nave. Ceniamo con i nostri stuzzichini, circondati da grande folla che si stringe fra i tavoli. Al tramonto si salpa, la nave è piena, strapiena , ecco perchè sfruttavano ogni angolo in stiva, non sento altre parole se non greche. Le luci di Atene che si allontanano e il Partenone che sovrasta la citta' sono uno spettacolo.
Alle 8 siamo a Chania o meglio a Souda il porto. Sembra tutto calmo e silenzioso. La famiglia scende a piedi, io provo a recuperare il T4 dallo sfintere della nave. Aprono i portelli e accendono le ventole, ma è un caldo umido roba da giungla. Apro i finestrini, guardo il termometro della LIDL che ho sul cruscotto che ha registrato la temperatura massima raggiunta 57 gradi, urca.
Svicolo fuori, raccolgo la truppa e via, siamo a Creta.
Decidiamo di lasciare Chania agli ultimi giorni e andiamo verso est, arrivando fino a Rethimno che superiamo e ci piazziamo al camping Elizabeth, direttamente sul mare, posto placido e tranquillo ma circondato da alberghi con piscine e turisti nordicissimi bianchi come le gallette o ustionati dal sol cocente. Uno di quei posti che potrebbe essere la Costa Brava o la riviera romagnola, Tenerife o l'Algarve. Negozi che vendono tutti la medesima roba di plastica, paninoteche, taverne sulla strada.
Ecco, la prima impressione della costa nord di Creta è questa. Non molto positiva, ma lo immaginavo ed è per questo che la facciamo subito. Sono stati costruiti metri cubi di cemento ovunque, chi poteva s'è fatto la sua casa, chi un alberghetto, l'investitore straniero ha tirato su il resort. Il mare è bello, la spiaggia fine, i nidi delle tartarughe sono censiti e sorvegliati quotidianamente dai volontari, che dormono nel camping.
Il campeggio è una piccola oasi di verde, i ragazzi girano in bici fra i fichi e fanno un rifugio nel boschetto di canne di bambu'. La gestione è familiare e alla taverna si mangia bene.
Dopo due giorni di relax si riparte per andare verso Cnosso. Prima ci arrampichiamo sui monti fino a Maroulas, un paesino medievale, nel camping abbiamo visto la pubblicita di una signora che produce creme e raccoglie erbe medicinali. Visitiamo il suo piccolo negozio e poi pranziamo da Katerina. Agnello stufato con vista mozzafiato. Di fianco un pastore pelosissimo governa le sue capre.
Visitiamo Cnosso nella canicola pomeridiana. Armati di cappello e acqua ci aggiriamo fra le bellissime rovine, i dipinti ridipinti, la sala del trono e le effigi del minotauro, mia figlia, da grande appassionata di storie greche rimane di sasso. Impressionanti gli orci di 3 metri. Si cerca il labirinto, ma non si trova, intanto volano i Canadair sulla nostra testa e vediamo del fumo in lontananza.
Si riparte dopo un succo d'arancia ghiacciato spremuto al momento. Sempre verso est.
Superiamo i bivi che porterebbero sull'altopiano di Lassithy, sarebbe bello, ma andiamo avanti, vogliamo la zona selvaggia, il mare blu. Ci fermiamo a Istro per la notte sul mare in un parcheggio al bordo di un campo sportivo, l'immancabile doccia sulla spiaggia, poi un signore ci chiama, ci offre raki e fichi secchi. Ecco, questa è l'ospitalita' cretese. Ci indica un posto per andare a cena, roba da camionisti, sulla strada, gran parcheggio, poca spesa molta resa, ceniamo alla grande con 30 euro in 4. Ah bene. Torniamo a piedi al T4, alzo il tetto e si dorme sotto la tamerice.
Il giorno dopo sempre diretti a est arriviamo a Sitia, una cittadina piuttosto inutile, un porto e un aeroporto rivolti verso le isole del dodecanneso. Subito dopo il paesaggio cambia repentino, diventa molto arido, gli olivi hanno l'impianto di irrigazione, le campagne son brulle e asciutte e tutto diventa color ocra. Siamo diretti alla spiaggia di Vai, una foce di un fiume punteggiato di palme. Uno dei piu' grandi palmeti europei con una gran spiaggia. Arrivati mi accorgo che c'è un sacco di gente, ombrelloni, ristorante, via via ora si punta a nord e dopo 3 km arriviamo a Itanos, un sito archeologico sul mare. Spiaggia tranquilla qualche macchina e un vecchio cretese barbuto che sorveglia tutto e tutti. Lui sta seduto a sorseggiare il suo caffe' in un antro fra un tavolo e un cespuglio spinoso, all'ombra di una palma. Abita li a 100 metri in linea d'aria, è il custode della baia e dei ruderi. Il mare è calmo, la spiaggia fine e bianca, ci piazziamo in questo angolo di paradiso e ci restiamo per 2 notti. Tiro fuori il SUP, ma non ci metto mano, non c'è verso di stare in piedi, penso che è troppo piccolo, o io son proprio negato, fatto sta che mia moglie ci sale e va, con i figli anche, tutti in gita. Maremma gatta che rabbia. Una notte si alza un gran vento, il telo sembra una bandiera, la moglie scende a valle coi ragazzi, io chiudo il tetto e mi metto fuori sulla mia fida brandina rossa nel sacco a pelo. Notte di tempesta, il temuto meltemi? Il vento è fresco e siamo in una punta a nord, puo' essere. La mattina il vento si calma e scivoliamo verso sud.

(http://i64.tinypic.com/awe0ps.jpg)

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Titolo: Re:Creta 2016
Inserito da: Igna il Luglio 12, 2017, 03:51:25 PM
Citazione di: belvero il Luglio 12, 2017, 02:09:05 PM
Bene, prima di partire per le Cicladi di quest'anno, vi spiego la Creta dello scorso anno.
Se qualcuno andasse in terra ellenica e ci vuol trovar spunto si accomodi.
Erano 3 anni che volevo portarci la truppa e alla fine la moglie ha ceduto, il piccolo ha quasi 4 anni, la grande quasi 7, dice che posson reggere un viaggio di 2 notti andata + 2 notti ritorno.
Partiamo carichi una sera dopocena e dormiamo come al solito al parcheggio delle grotte di Frasassi. Solo 4 giorni prima avevano inaugurato un bel tratto della Perugia – Ancona che evita finalmente di salire su a Casacastalda da Valfabbrica. In 2 ore e mezza sono alle grotte e mi stendo quando tutti gia' dormono.
Il giorno dopo con calma si va' in porto per imbarcarci. Dopo 4 viaggi con Minoan, scelgo Anek. Il biglietto lo avevo fatto a marzo e sicuramente, indubbiamente, assolutamente, se possibile, mi rimuovero' con Anek. Ho il camping on board, soluzione mai provata e dalle letture varie, capisco che la botta di cvlo sarebbe ritrovarsi di fianco ai finestroni, mentre nel mezzo o proprio in cima si rischia di sentire un gran caldo, soprattutto niente vento e ricircoli d'aria. Tutto dipende dal parcheggiatore. Siamo in fila, moltissime auto, molti camper, tanti nordici, austriaci, francesi, tedeschi. Mi accodo a degli austriaci con roulotte e li seguo e con gran sorpresa mi piazzano proprio sul lato della nave, con finestrone al fianco, godo, attacco la corrente, alzo il tetto e saliamo su sulla nave, mentre altri camper e auto vengono sistemati dai parcheggiatori. E' andata bene.
Il viaggio è piacevole e confortevole, possiamo scender giu' a prendere quaderni e matite per i bimbi, guardare il mare. La nave è leggermente piu piccola della Minoan, l'equipaggio è tutto greco, la cucina greca, birra greca ah bene, si prencipia subito ad ambientarci. Nel garage ci sono anche delle macchine con tenda sul portabagagli, una soluzione interessante. Non Maggiolina o Overcamp, ma proprio un portabagagli con un ripiano di compensato e sopra aperta una tenda 5 seconds della Decathlon.
Alle 3 di pomeriggio siamo a Patra, la notte è trascorsa tranquilla, e ad Igoumenitsa son scesi quasi tutti. Ci dileguiamo verso Diakofto, la tappa assolutamente imperdibile di ogni viaggio greco.
Ci aspettano la spiaggetta di ciottoli con doccia e altri vagabondi motorizzati. Faccio il pieno di gasolio a 0,4 euro/litro in meno che in Italia.
Il giorno dopo ci avviamo verso Atene per imbarcarci alla volta di Creta.
Ci fermiamo a pranzo a Corinto, per vedere il canale e i suoi ponti sommergibili, si che ci son 2 ponti agli estremi del canale che vanno giu' al passaggio delle barche, sotto il livello di pescaggio e poi riemergono, portando fuori pescetti che i gabbiani si apprestano a divorare.
Impressionante il taglio nella roccia, grande opera.
Atene è un labirinto. Appare da lontano, al calar della sera, motorini ronzanti, auto fumanti. Gente a piedi, palazzi, casette, qualche ciglio incendiato. Tutto molto secco, il verde che si vede sono gli agrumi che fanno ombra sui marciapiedi.
Arriviamo per la stessa strada dello scorso anno. Poi ci tuffiamo giu' verso il Pireo, i cartelli mancano, la translitterazione ci confonde, Pireas, Paireieus non c'è verso di capire dove andare, poi riconosco un incrocio dove ero passato l'estate scorsa, inverto e mi imbottiglio nel traffico. Lentissimi arriviamo in uno sbocco a mare con grandi cancelli e grosse navi ormeggiate. Grande fortuna vuole che sia il nostro molo, Anek in partenza per Creta e Cicladi. Cambio i biglietti al chiosco e mi fanno entrare subito dentro. Mentre molti li fan salire su, a me mi dicono di andar giu.
Giu', sotto il livello del galleggiamento mi pare, c'è una sottostiva per i castigati forse, insomma mi dicono di scender li, ci saranno 40 posti auto. Sotto c'è l'olio di sentina e la lamiera che ci separa dal mare mi immagino. Caldo becco. Chiudo tutto e salgo in coperta.
Non capisco perchè abbiano insistito a stiparmi laggiu' all'inferno, la nave è talmente grande..
Abbiamo la cabina prenotata e una signora gentilissima della reception ci accompagna fino in cabina. Usciamo sul ponte e troviamo una grande sala all'aperto con tanti tavoli e sedie, sembra una taverna sul ponte della nave. Ceniamo con i nostri stuzzichini, circondati da grande folla che si stringe fra i tavoli. Al tramonto si salpa, la nave è piena, strapiena , ecco perchè sfruttavano ogni angolo in stiva, non sento altre parole se non greche. Le luci di Atene che si allontanano e il Partenone che sovrasta la citta' sono uno spettacolo.
Alle 8 siamo a Chania o meglio a Souda il porto. Sembra tutto calmo e silenzioso. La famiglia scende a piedi, io provo a recuperare il T4 dallo sfintere della nave. Aprono i portelli e accendono le ventole, ma è un caldo umido roba da giungla. Apro i finestrini, guardo il termometro della LIDL che ho sul cruscotto che ha registrato la temperatura massima raggiunta 57 gradi, urca.
Svicolo fuori, raccolgo la truppa e via, siamo a Creta.
Decidiamo di lasciare Chania agli ultimi giorni e andiamo verso est, arrivando fino a Rethimno che superiamo e ci piazziamo al camping Elizabeth, direttamente sul mare, posto placido e tranquillo ma circondato da alberghi con piscine e turisti nordicissimi bianchi come le gallette o ustionati dal sol cocente. Uno di quei posti che potrebbe essere la Costa Brava o la riviera romagnola, Tenerife o l'Algarve. Negozi che vendono tutti la medesima roba di plastica, paninoteche, taverne sulla strada.
Ecco, la prima impressione della costa nord di Creta è questa. Non molto positiva, ma lo immaginavo ed è per questo che la facciamo subito. Sono stati costruiti metri cubi di cemento ovunque, chi poteva s'è fatto la sua casa, chi un alberghetto, l'investitore straniero ha tirato su il resort. Il mare è bello, la spiaggia fine, i nidi delle tartarughe sono censiti e sorvegliati quotidianamente dai volontari, che dormono nel camping.
Il campeggio è una piccola oasi di verde, i ragazzi girano in bici fra i fichi e fanno un rifugio nel boschetto di canne di bambu'. La gestione è familiare e alla taverna si mangia bene.
Dopo due giorni di relax si riparte per andare verso Cnosso. Prima ci arrampichiamo sui monti fino a Maroulas, un paesino medievale, nel camping abbiamo visto la pubblicita di una signora che produce creme e raccoglie erbe medicinali. Visitiamo il suo piccolo negozio e poi pranziamo da Katerina. Agnello stufato con vista mozzafiato. Di fianco un pastore pelosissimo governa le sue capre.
Visitiamo Cnosso nella canicola pomeridiana. Armati di cappello e acqua ci aggiriamo fra le bellissime rovine, i dipinti ridipinti, la sala del trono e le effigi del minotauro, mia figlia, da grande appassionata di storie greche rimane di sasso. Impressionanti gli orci di 3 metri. Si cerca il labirinto, ma non si trova, intanto volano i Canadair sulla nostra testa e vediamo del fumo in lontananza.
Si riparte dopo un succo d'arancia ghiacciato spremuto al momento. Sempre verso est.
Superiamo i bivi che porterebbero sull'altopiano di Lassithy, sarebbe bello, ma andiamo avanti, vogliamo la zona selvaggia, il mare blu. Ci fermiamo a Istro per la notte sul mare in un parcheggio al bordo di un campo sportivo, l'immancabile doccia sulla spiaggia, poi un signore ci chiama, ci offre raki e fichi secchi. Ecco, questa è l'ospitalita' cretese. Ci indica un posto per andare a cena, roba da camionisti, sulla strada, gran parcheggio, poca spesa molta resa, ceniamo alla grande con 30 euro in 4. Ah bene. Torniamo a piedi al T4, alzo il tetto e si dorme sotto la tamerice.
Il giorno dopo sempre diretti a est arriviamo a Sitia, una cittadina piuttosto inutile, un porto e un aeroporto rivolti verso le isole del dodecanneso. Subito dopo il paesaggio cambia repentino, diventa molto arido, gli olivi hanno l'impianto di irrigazione, le campagne son brulle e asciutte e tutto diventa color ocra. Siamo diretti alla spiaggia di Vai, una foce di un fiume punteggiato di palme. Uno dei piu' grandi palmeti europei con una gran spiaggia. Arrivati mi accorgo che c'è un sacco di gente, ombrelloni, ristorante, via via ora si punta a nord e dopo 3 km arriviamo a Itanos, un sito archeologico sul mare. Spiaggia tranquilla qualche macchina e un vecchio cretese barbuto che sorveglia tutto e tutti. Lui sta seduto a sorseggiare il suo caffe' in un antro fra un tavolo e un cespuglio spinoso, all'ombra di una palma. Abita li a 100 metri in linea d'aria, è il custode della baia e dei ruderi. Il mare è calmo, la spiaggia fine e bianca, ci piazziamo in questo angolo di paradiso e ci restiamo per 2 notti. Tiro fuori il SUP, ma non ci metto mano, non c'è verso di stare in piedi, penso che è troppo piccolo, o io son proprio negato, fatto sta che mia moglie ci sale e va, con i figli anche, tutti in gita. Maremma gatta che rabbia. Una notte si alza un gran vento, il telo sembra una bandiera, la moglie scende a valle coi ragazzi, io chiudo il tetto e mi metto fuori sulla mia fida brandina rossa nel sacco a pelo. Notte di tempesta, il temuto meltemi? Il vento è fresco e siamo in una punta a nord, puo' essere. La mattina il vento si calma e scivoliamo verso sud.

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Ohhh questi sono i miei post preferiti: resoconti, dettagli, racconti e fotografie. Soprattutto alla vigilia delle vacanze. Non a settembre...che sarò abbruttito. Adesso!!!!


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Titolo: Re:Creta 2016
Inserito da: belvero il Luglio 12, 2017, 06:01:57 PM

Superiamo picchi alti e rocciosi e paeselli placidi dediti all'agricoltura, qualche serra nelle zone pianeggianti, ma l'olivo la fa da padrone, olivi ovunque. Da olivicoltore (per hobby) riconosco che sono della razza che produce olive che frante somigliano all'olio toscano, la storia che mi aveva descritto un contadino nel Peloponneso anni fa. L'Italia è il cliente prediletto, il commerciante eccelso dell'oro verde. Gli italiani comprano a 4,5 €/kg se l'oliva è di un certo tipo, quindi tutti piantano quel tipo li'. Gli altri, con oliveti millenari, riescono a vendere il loro olio a 3€/kg.
L'olio arriva in Italia e trasformato, purgato con la clorofilla, mischiato con altri oli (di oliva) viene venduto a 6-8 o anche 10 €\kg
Arriviamo a Xerocampos che ci sembra un miraggio nel sole accecante del pomeriggio. Estremo sud est. Parcheggiamo sulla strada fra spiaggia e una taverna. Rimarremo qui per 2 giorni. Il mare è calmo, il vento non soffia, la taverna è buona, molte famiglie, tutte greche con bimbi al seguito, siamo fuori dai circuiti turistici e ci piace. Col SUP  e un materassino andiamo ad esplorare la costa e scopriamo dietro un promontorio una caletta dove tutti si spalmano la sabbia addosso. Incuriositi ci avviciniamo e scopriamo che non è sabbia, ma argilla. La costa digrada a mare con una muraglia di argilla. Prendiamo pezzi di sassi e bagnandoli con il mare si scioglie in una poltiglia che tutti si spalmano addosso. Chiaramente ci facciamo i fanghi anche noi. Due giorni di cura per la pelle e siamo rinati come le serpi che abbandonano la vecchia pelle in primavera.
Il cameriere della taverna è un albanese che come molti lavorano nella ristorazione greca, conosce l'italiano, ci spiega che d'inverno tutti lavorano nei campi, l'agricoltura è qualche mese avanti alla nostra italiana, con le serre poi si raggiungono traguardi prematuri che sono ben pagati dalla lontana europa.
Una mattina, mentre armeggio con questo dannato sup, conosco una signora che mi chiede di cosa si tratta, parla italiano, vorrebbe prenderne uno per la figlia, che ha 4 anni, ci mettiamo a parlare e mi racconta che ha studiato a Bologna e lavorava in banca ad Atene. E' in vacanza con marito e figlia nel posto piu' tranquillo di tutta Creta dice lei. Lavorava per la filiale imprese di Intesa ad Atene, che vista la crisi  ha chiuso e mandato tutti a casa. Le chiedo se è finita, se la Grecia si risollevera', se ritrovera' lavoro. Lei risponde che non è finita qui e le prospettive sono tutt'altro che rosee. Le credo.
Riprendiamo la strada che ci porta verso l'aspra costa sud. Subito la strada sale e sale e ancora, un passo altissimo fra capre e cieli blu, paesini sperduti e coltivazioni di tutti i tipi, basi aeree, radar e strade polverose
Poi scendiamo fino al mare e proseguiamo sulla litoranea verso Ierapetra, qui ci sono un sacco di serre, ma veramente tante, hanno costruito serre dappertutto e dentro c'è qualsiasi tipo di verdura, ma la sorpresa piu' grossa sono le banane, serre di banane, con alberi che quando crescono sfondano le plastiche a copertura e poi tolgono le strutture, levano la plastica e rimane quest'oasi verde di piante di banane, uno spettacolo. Banane in Europa. Buonissime, dolci, piccole, non quei siluri Ciquita.

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Ci fermiamo in campeggio, che abbiamo bisogno di fare una lavatrice e scaricare il cesso.
Il camping Katsounari, non è proprio vicino al paese, ma è un buon punto di appoggio per visitare l'isoletta di Chrisi. Per la strada avevamo ritrovato Roberto, un barese con la sua smart da solo, che avevamo incontrato anche a Itanos e Xerocampos, stiamo facendo lo stesso giro, lo ritroviamo anche in campeggio. Fotografo, navigatore, in cerca di pace dopo una delusione amorosa, gentile e affabile, lo invitiamo a cena. Lui si presenta con una conchiglia da urlo e una marea di frutti di mare. Gran pescatore subacqueo, come molti pugliesi, ci cuoce quello che ha pescato. I bambini sono affascinati ma non assaggiano nulla, noi facciamo festa e annaffiamo tutto col mio vino.
La  mattina dopo ci alziamo e prendiamo il primo autobus per Ierapetra per poi prendere il primo traghetto per Chrissi. In campeggio ci consigliano di essere presto sull'isola, prima che arrivi la ressa. Infatti partiamo per primi, quando gia' sul molo si affollano stormi di naviganti armati di zaini e ombrelloni. L'isola è una riserva naturale, è vietato il campeggio, accendere fuochi e portar via conchiglie e altro.
40 minuti di traversata. Siamo i primi, ma mi accorgo che ci sono gia' altri.
All'arrivo, dopo un molo minuscolo,c'è una taverna e qualche ombrellone di paglia piantato, lettini e alle spalle un bosco di cedri millenari contorti dal vento, dal sole e dal mare che qui è impietoso.
La sabbia è fine e se guardo meglio non è sabbia, ma conchiglie, la spiaggia è formata da milamiliardi di minuscole conchiglie. Ci addentriamo nel bosco per sfuggire a chi ci segue e fra gli alberi, all'ombra, una miriade di tende, tutti ragazzi greci, che se ne infischiano, quella è la loro vacanza, la notte rimangon soli come dei Robinson Crusoe di fronte al mar Libico. Troviamo una spiaggetta a est con gran mare e magnifico fondale, trovo pezzi di anfore, pesci, ma non molti, un polpo. Bighelloniamo sulla spiaggia come dei naufraghi, i ragazzi si ruzzolano fra le conchiglie e con le maschere esploriamo tutta la baia. Nessuno in vista, solo noi. Pranziamo con panini e frutta che ci siamo portati da Ierapetra. Mentre scavo nel bagnasciuga trovo una catena, scavo ancora, la catena cede e tiro fuori un ancora da 5kg, roba da gommoni. I ragazzi entusiasti e increduli, io pure. Gli racconto che è l'ancora del vascello pirata, e che il tesoro è meglio lasciarlo li, torneremo coi rinforzi. L'ancora anche l'abbandono. Rientriamo cotti e felici col primo rientro delle 15.30.

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Titolo: Re:Creta 2016
Inserito da: belvero il Luglio 14, 2017, 11:38:07 AM
Ripartiamo dopo un giorno di relax, il mare di fronte non è un gran che, subito profondo, ciottoli, Roberto ci dice che non è neanche troppo pescoso. Strana questa assenza di pesci dice lui, se la spiega col fatto che molti pesci di media taglia viaggiano lungo le coste o fra isole e isole in cerca di vegetazione e cibo, mentre Creta essendo cosi' lontana da tutto, non attira bestie in cerca di cibo, le distanze son troppe dice lui.
Superiamo una distesa di serre impressionanti ed arriviamo a Mirtos, un placido paesino con un imbuto strettissimo da superare per continuare lungo la costa. Oltre la strada è stretta e a strapiombo, spiaggette isolate, casupole di vacanza , qualche pescatore con barchetta tirata a secco, zona molto selvaggia e poco battuta. Ci fermiamo a Tertsa per un bagno e per pranzare. Taverna mondiale, con piedi sulla sabbia all'ombra delle tamerici, ci tuffiamo a mare, doccia sulla sabbia, poi a sedere col costume a pranzo, gran piatto di agnello, patate e korta, una verdura che trovo solo in Grecia. Ma dove si sta meglio di cosi'? Spesa sui 30 euro in 4. Nessun confronto puo' reggere.
Ritroviamo Roberto che si ferma anche lui a pranzo, poi si fermera' qui per una settimana, una piccola comunita' hippie lo accogliera'.
Noi proseguiamo, i ragazzi si addormentano e io guido risalendo in collina e riscendendo verso il mare. In questa zona i posti per fermarsi in libera abbondano, potresti starci dei mesi ed avere tutto a portata di mano, paeselli, negozi, mare blu. Arriviamo a Tsoutsourou e ci concediamo un bagno
Il vento è forte e si sa' il vento innervosisce, il paese non ha molto da offrire.

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Proviamo a salire in collina a cercare rifugio. A sera inoltrata, dopo aver passato una decina di paeselli caratteristici, ma deserti, troviamo una taverna che ci concede anche di rimanere a dormire nel parcheggio. Il vento infuria, ormai è buio, decido di ritornare a sud sul mare sperando di trovare un angolo riparato.
La strada diventa sterrata, 20 km di pista al buio con vento da tempesta. Nessuno per strada, siamo diretti a Lentas. Arriviamo dopo un ora e qui il vento forse è ancora piu' forte, in paese c'è un Panaghiri, la festa paesana, gente a ballare, fumi di souvlaki sulle griglie, fra il veno e la musica non so come riparare. Nel frattempo i ragazzi si sono addormentati. Io mi metto a cercare un rifugio, di fianco a una serra, accanto a un muro, alla fine, esausto mi fermo su un tornante sterrato di fianco a delle capre, qui pare che il vento sia piu debole, alzo il tetto e mi addormento. La notte sento passare la gente del posto che ritorna dal panaghiri. La mattina siamo impolveratissimi e i bambini mi dicono -babbo ma dove siamo?-  ah non saprei, ci muoviamo per andare a cercare un posto per far colazione e a Diskos. Qui c'è un negozietto e un ristorantino gestito da una coppia di tedeschi dediti a surf, canyoning, vela e tutti gli sport estremi disponibili, il posto è caratteristico e ci fermiamo per un bagno. Sulla spiaggia ci saranno una sessantina di tende, tutti ragazzi in vacanza.
Dall'alto della strada è impressionante come il vento appiattisca il mare, il vento fresco del nord che potrebbe portarti diretto in Libia.

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Siamo vicini a ferragosto e decidiamo di puntare su un camping per passare i giorni di fuoco.
Avevo letto e parlato con qualcuno di Matala, un covo di hippie dove anche Bob Dylan ha trascorso qualche vacanza nelle grotte sul mare. Penso che sia un carnaio, bello se avessi 20 anni meno e per paura di rimaner deluso salto Matala e mi fiondo su Agia Gallini.
Camping piccolo e defilato dal paese, qui sfruttiamo le bici e con queste la sera ci lanciamo alla conquista del paese.
C'è anche una coppia olandese con una citroen DS uguale identica alla mia con caravan al seguito. Conosciamo una famiglia in tenda, milanesi all'accento, con 2 bimbi come i nostri e chiacchierando vien fuori che abitano a Kinshasa, lui lavora come per la UE e lei insegna all'universita', li riempo di domande e curiosita', vivere con due pargoli in una capitale africana, che forza.
La sera di ferragosto si prepara una gran festa nel parcheggio del porto, il panaghiri impazza.
Ci facciamo un giro nel porto e vedo che c'è un peschereccio gigante con targha ME, italiano, un marinaio affacciato, gli dico – Buonasera! Ah Italiani. Che ci fate qui? Tempo da lupi, mare grosso, eravamo a pescare in mare aperto e ci siamo rifugiati qui. Siamo fermi da 4 giorni. Domani dovrebbe migliorare e ripartiamo. Sono in 5 tutti giovani siciliani. Scherzando gli dico – che vita i marinai, una principessa in ogni porto... Ah no! A casa abbiamo tutti una moglie che ci aspetta.
Ci fiondiamo a cena nei tavoli allestiti e ci saziamo di souvlaki e birra, raki e uozo ghiacciati, la musica suonata dal vivo, di tutte le eta', tutti a ballare un ballo che non è proprio quello di Zorba, tutti si tengon per mano e girano, formando un cerchio, poi il cerchio si rompe e diventa una spirale,  di cui il primo, quello piu' al centro è il solista, si stacca, fa evoluzioni, un giovane è bravissimo, anche i nonni partono, si alzano dalle sedie e via a ballare. Bellissimo.

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Facciamo un salto fino a Frangokastello, non mi ricordo se con tappe intermedie.
La fortezza veneziana sul mare coi monti brulli alle spalle è surreale. Roba da ultima guarnigione.
Due taverne desolate, qualche ombrellone piantato li', mare bello e basso, grande parcheggio. Nessun paese vicino, tutti vengono qui in giornata per poi ripartire. C'è molta pace, anche se la storia di questa fortezza è fatta di scontri sanguinari. Dentro è vuota, con un piccolo palco che ospita concerti e piccoli eventi. Dormiamo di fianco alle mura, solo noi e nessun'altro. Luna piena.

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Titolo: Re:Creta 2016
Inserito da: Il Pordenonese il Luglio 17, 2017, 12:06:58 AM
Fantastico. Grazie. Quindi fattibile anche ad agosto a quanto leggo!
Titolo: Re:Creta 2016
Inserito da: belvero il Luglio 17, 2017, 02:16:47 PM
Citazione di: Il Pordenonese il Luglio 17, 2017, 12:06:58 AM
Fantastico. Grazie. Quindi fattibile anche ad agosto a quanto leggo!

oh si
assolutamente fattibile
Titolo: Re:Creta 2016
Inserito da: belvero il Luglio 17, 2017, 04:07:50 PM
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La mattina dopo, bagno e pranzo e via verso la regione di Sfakia. La zona fra le piu' imperviedi Creta, fra le meno popolose, ma fra quelle con piu' attrattive turistiche. Qui non ci sono grandi centri, ma grandi montagne, grandi gole scavate negli anni dai fiumi attivi solo in inverno, mare incontrastato. La meta è Hora Sfakion dove si ferma la strada, qui non si va' piu a ovest. I paeselli che si trovano piu' in la' sono raggiungibili solo a piedi o via mare. C'è un percorso che corre lungo la costa, per buoni camminatori. Non noi, coi ragazzi poi. L'attrazione piu' ambita poi sono le gole di Samaria, un percorso di 6 ore che porta dai 1000mt al mare di Aghia Roumeli. Anche questo un percorso per buone gambe, e scarpe da trekking, non con infradito. Avevo parlato con persone che anni fa' l'avevano fatto partendo all'alba dal paesello di montagna per arrivare dopo mezzogiorno al mare. L'ultimo tratto molto afoso e senza ombra, ad agosto mi dicono impegnativo.
Ad ogni modo, parcheggiamo in alto e scendiamo a visitare il paese di Hora Sfakion, tutto bianco, sali scendi, caratteristico, ma anche pieno di ristoranti sul mare acchiappa-visitor. Scendiamo a una spiaggia di ciottoli alla fine del paese. Prendiamo un ombrellone e due lettini per 2 euro pagando a una graziosa sfakiota. Il mare è profondo e le scogliere scendono a picco. L'acqua è freddissima, si sente che dalle montagne, una sorgente entra diretta in mare e con la maschera si vedono onde fredde che si mischiano al caldo mar libico. A tratti sembra che l'acqua brilli. Facciamo un po di spesa e ripartiamo poco prima che il battello scenda l'orda di turisti. Ci sono una ventina di pullman in coda su un piazzale ad attendere. Assistiamo all'attacco alla diligenza. Tutti corrono per prender posto. Molti devon tornare a recuperare l'auto all'inizio delle gole di Samaria. Altri sono parte di un tour organizzato partito da Chania, qualcuno è sceso da una nave da crociera ed hanno il pullman che li aspetta (sono quelli piu lenti) noi partiamo prima che partan loro che trovarsi 20 pullman davanti su una strada che ci porta a mille metri di altezza con tornanti e gole profonde non mi piace.

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La meta prossima è Paleochora, ma dobbiamo girare intorno ai monti Lefka, passando per Chania per poi riscendere a sud, sono 140km di strada di montagna. Bellissimo il primo tratto in salita. Si entra in una gola profondissima, boschi di conifere, picchi altissimi, questa zona somiglia all'interno della Corsica, ma molto piu arida. Le vette sono completamente brulle e le rocce sono talmente chiare che sembrano bianche con la luce del tramonto. Ci fermiamo a una taverna sulla strada per cena subito dopo il paesino di Ammoudari, una piccola pianura coltivatissima, il rifugio degli sfakioti, grandi ribelli montanari. Il ristoratore ci consiglia di dormire nel campo sportivo e seguendo le sue indicazioni entro sulla brulla terra che non vede palle da tempo. Grande notte stellata.

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Al mattino ripartiamo e decidiamo di far tappa a Chania, sosta tecnica per il mercato e poi decidiamo di fare anche una lavatrice, ci sistemiamo in camping a Chania. Di tutti quelli che abbiamo visitato il peggiore. Grande spiazzo di olivi rinsecchiti, polvere, comitive di adolescenti olandesi e danesi che fanno un gran casino. Il mercato invece merita, nel lungomare a ovest della citta', compriamo olive, qualche chilo di miele, frutta e verdura freschissime.
Dopo una notte a lottare contro le zanzare ripartiamo per il sud alla volta di Paleochora. La strada è molto bella e con paesaggi bucolici, oliveti e campagne coltivate. Sullo sfondo sempre i monti bianchissimi che abbiamo circumnavigato. Arriviamo al paese sul mare che ci sembra niente male e  dopo aver letto qualche parere di altri precursori, non vado al camping vicino al paese ma mi fiondo al Grammeno, a 4 km a ovest.

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Camping molto tranquillo, in riva al mare, gestori distratti ma scorbutici, baretto sul mare aperto a tutte le ore. La spiaggia è fine e il mare è calmo, ci sono scogli e ci dedichiamo alla cattura dei granchi coi ragazzi. Stiamo 3 giorni a guazzo nell'acqua osservando sogliole e stelle marine, aguglie e bavose e con gran desiderio di rivalsa mi riprovo a manovrare il sup. Una sera al tramonto capisco l'arcano, mi si apre una porta nel cervelletto e capisco l'equilibrio. Parto, remo, manovro, ora vado.
C'è un promontorio di fronte. Andiamo tutti ad esplorarlo. In bici scopro un supermercato a 500 metri dal camping. Poi la sera, armati di torce, partiamo freschi e profumati per il paese. La moglie con la bici elettrica arriva calma e sorridente, io con la lingua che frega terra, ma lo sport fa bene.
I ragazzi dietro si divertono e quando torniamo si addormentano sui seggiolini. Arrivati al camping non rimane che metterli a letto. Il paese è carino, c'è un grande forte diroccato in alto da cui si gode una vista che spazia da est ad ovest. Taverne sul lungomare e tanta gente. Aria di vacanza.
Conosciamo anche i dentisti del luogo visto l'ascesso che viene alla bimba grande, dente di latte che cariato si svuota della sua medicazione. Il dentista con studio anni 60 è magnifico, un orso buono. Ripulisce il dente, raccomanda di tener pulito con una siringa e acqua. Non vuol essere pagato.
Da qui partono i battelli che vanno a  Sougia, Agia Roumeli e Hora Sfakion, ma anche quelli che vanno a Gavdos, altra meta a cui pensare, ultimo avamposto a sud d'europa. Fra qualche anno l'idea è di farsi gole di Samaria e tutti i paeselli sul mare e poi lanciarci al relax di Gavdos. Senza T4 chiaramente.

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Titolo: Re:Creta 2016
Inserito da: amazigh il Luglio 17, 2017, 04:54:24 PM
Bel racconto, bravo!

Anch'io sono un innamorato di Creta ed in particolare del sud.

Approvo la tua idea di andare a Gavdos senza il T4 ; non ti servirebbe visto che sono accessibili ai mezzi solo 2 spiagge,  una delle quali non merita.

Per le più belle bisogna camminare o noleggiare una barchetta/gommone, ma ne vale davvero la pena.

Domenico

P.S.

A Gavdos preparati a qualche " occhiataccia " della consorte.
La spiaggia di Agios Ioannis è infestata di belle fanciulle in costume adamitico...
Titolo: Re:Creta 2016
Inserito da: belvero il Luglio 19, 2017, 04:34:05 PM
Grazie Domenico
La frizione? sgomma il T4?
Titolo: Re:Creta 2016
Inserito da: amazigh il Luglio 19, 2017, 04:44:28 PM
La riconsegna è prevista per dopodomani, venerdì 21, ore 16.00 locali.

Attendiamo fiduciosi.

Titolo: Re:Creta 2016
Inserito da: belvero il Luglio 19, 2017, 06:24:52 PM
Si riparte per portarci ad Elafonissi. Abbiamo fatto la spesa, caricato acqua e scaricato cesso. Ci aspetta uno di quei posti da cartolina, che talvolta possono anche deludere, quando la ressa è tanta, ma finchè non ci andiamo non si pole sapere. Mi muovo dal campeggio e punto su una strada che dalla mappa pare sterrata per tagliare fra le montagne e arrivare rapido sulla meta, ma alla prima curva in salita sento un clang terribile, mi fermo, veniva da dietro, mi sporgo sotto, cerco, il rumore era metallico. Da perito meccanico e metallaro di professione, riconosco che era una rottura e che era acciaio, il pensiero va alle molle, ma non penzola niente. Decido di cambiare strada, asfalto, allungo di 50km ma non mi importa. Ogni volta che prendo una buca o una scossa sento uno sfrigolio di metalli dietro e penso che una molla ha ceduto ma se rimane al suo posto va bene cosi'.
Non mi pare che il mezzo sia storto e in assetto di marcia non cambia nulla mi sembra.
Arriviamo a  Elafonissi alla sera verso le 5. Peraltro per una strada strettissima e trafficatissima, un sacco di auto e pullman tornano verso Chania. Dall'alto, dove finisce l'asfalto, si vede una accecante distesa di sabbia dorata di fronte a uno specchio, una laguna, non si capisce, un triangolo di roba lucente. Piu' su', una altrettanto accecante distesa di lamiere, auto sotto il sole. Mi infilo fra i parcheggi delimitati dalle tamerici, non c'è regola, nessuna indicazione, vo' a naso, avevo visto su google earth che sarebbe stato opportuno andare piu' a est possibile, ma non so come arrivarci, oltretutto, tutti si muovono nel verso contrario al mio. Dopo un paio di retromarce, centro il corridoio giusto, vedo la spiaggia, c'è anche una doccia, piu' avanti, sempre verso est ormai siamo vicinissimi al mare, vedo due camper, poi altri due, uno scalino roccioso impedisce a molti o almeno li scoraggia ad andare avanti, io lo affronto e mi piazzo in riva al mare, di fianco a un inglese col suo bestione con guida a destra. 5 metri piu' in la' c'e' un veneto col suo mansardato, poi niente piu'.
Facciamo un bagno e ci rendiamo conto di essere in posto magnifico. Ok, c'è tanta gente, ma alle 7 la sera non c'è piu' nessuno. Una pozza di acqua calda alta nemmeno 10cm grande quanto 2 campi da calcio, poi sabbia e in fondo un'isola tutta da esplorare. La laguna al tramonto è accecante, i ragazzi sono euforici, saltano e si ricorrono come matti, io fotografo anche gli aerei che passano.
Prima di cena mi metto a chiaccherare col veneto vicino, dice sono in pensione e sono li' da giugno, lui, la moglie e il cane, domani arrivano la figlia con le bimbe e il marito. Mi dice che aveva fatto una stima in base ai pullman e le auto viste il giorno e piu' o meno pensava che ci fossero 3mila persone in spiaggia. In 2 mesi mai vista tanta ressa dice lui. Urca! Dice che il meteo è buono e sono dovuti andar via solo una settimana per il meltemi implacabile, poi sempre li, come se ci avessero comprato la casa.
Prendiamo possesso di questo lembo di scoglio e stiamo qui 5 giorni.
Al mattino all'alba quando non c'è nessuno è fantastico, come la sera, dopo il tramonto. Durante il giorno stiamo a baloccarci al riparo della nostra fiammante Fiamma F35, il nostro è un accampamento serio, costruiamo barchette con canne di bambu' , la moglie tesse collanine di conchiglie una dietro l'altra, col nostro "atlante dei animali e vegetazione del mediterraneo" (che consiglio spassionatamente di prendere a chiunque piace guardare con la maschera quello che c'è sotto) classifichiamo tutti i visti e non visti. A piu' riprese esploriamo l'isola di fronte, con grandi dune e fondali bellissimi. Che fortuna rimanere la sera qui, penso che queste sono le cose che ti fanno apprezzare ancora di piu' il mezzo che hai, la possibilita' di rimanere quando gli altri tornano alle loro case o alberghi. Ah bene. Spero anche che i miei figli capiscan questo senso di viaggiare, un po' liberi, un po' essenziali, un po' noi, lavarsi senza sapone con acqua un po' salmastra, bighellonare, osservare, conoscere gente e posti nuovi.

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Titolo: Re:Creta 2016
Inserito da: Malibú! il Luglio 19, 2017, 07:05:07 PM
Bravissimi!
Titolo: Re:Creta 2016
Inserito da: belvero il Luglio 20, 2017, 05:54:13 PM
Grazie Malibu'
Andiamo dai. Ma certo ci si starebbe bene altri 3 o 4 giorni. No dai andiamo, facciamo ruzzolare le gomme. Partiamo, ci accorgiamo che in alto c'era una taverna e un piccolo supermercato abbiamo finito i viveri, acqua, via. Facciamo tutta la litoranea che guarda ovest, il tramonto. Strada altissima in dei punti, mare blu sotto, pochi paeselli sperduti, sonnolenti nell'afa dell'estate. Ci fermiamo a Sfinari pensando di rimaner li, ma la moglie è categorica, via, mare grosso, non c'è nulla. Si riparte per arrivare a Falasarna, spiaggia mitica, sabbia gialla, vento forte, windsurf a gogo. Si fa un bagno e si scappa, dopo 5 giorni di stasi, ritrovarsi in moto ci scuote, io sto' con l'orto e zappo i frati, quindi accendo il T4 e via, facciamo un salto a Kissamos, grazioso paesino, facciamo un po di spesa e poi decidiamo di fiondarci al camping piu' a est, il Nopigia. Scelta azzeccata, posto molto tranquillo, al riparo del promontorio montuoso a est che lo protegge da un forte vento. Ombra a oltranza e piscina in riva al mare. I ragazzi sguazzano, io prendo la bici e parto all'esplorazione. C'è un percorso sterrato che porta sul promontorio, scopro capre e bagnanti greci, pastori e sorgenti. Zona dimenticata da Dio sembra, ma con un bel fascino retro'. Restiamo qui 2 giorni a far lavatrici e chiacchierare con altri come noi a pascolo per l'isola. Vicino c'è un ristorante delizioso sul mare, grandi mangiate di fine stagione.
La moglie ha l'idea di fare gli ultimi giorni in citta'. Vuole capire il centro nevralgico. Ripartiamo da Chania, siamo li', ok. Cerco su Airbnb e trovo un appartamento in centrissimo, libero per 4 notti, lo prendiamo. Lasciamo il campeggio per l'appartamento, i ragazzi entusiasti anche di questa novita', non vedon l'ora di vedere la casa. Parcheggio nella zona del mercato a un passo dalle mura cittadine. Zona tranquilla, scarico il necessario e via.
L'appartamento è una casa torre su 3 piani con terrazzo sul tetto, due camere, due bagni e la cucina, all'interno della cinta muraria in una piccola traversa della strada principale della zona ovest. Zona pedonale, quindi tutti a piedi. Spendiamo 60 euri a notte.
Il proprietario, Kostantinos,  è un giovane greco barbuto e simpatico, ci da' un sacco di dritte su dove mangiare e cosa vedere. Per 4 giorni vaghiamo per la citta' visitando il visitabile, assaggiando leccornie di pasta fillo e mangiando piatti tradizionali sublimi. Molti turisti in giro, di tutte le nazionalita', moltissime taverne sul molo centrale, il porto storico, con acchiappaturisti e buttadentro, molti negozi standard, di quelli che potresti trovare ovunque, a Firenze come a Monaco, a Istambul come a Lisbona. La globalizzazione e mercificazione. Incredibili i locali dove fanno manicure e pedicure coi pesci, ti siedi e metti i piedi in una vasca con dei pescetti, che in 10 minuti rosicchiano calli e unghie.
Il centro storico è molto grazioso, un mix fra Genova (per i saliscendi) e Venezia che ne è stata la dominatrice e grande edificatrice. Il vecchio porto è bellissimo, cosi' come le vecchie rimesse rimaste in piedi, i magazzini che lo circondano. Al centro poi c'è una moschea con cupole arrotondate che ospita una bellissima installazione di un artista greco sul tema dell'immigrazione. Moschee di fianco a chiese ortodosse, minareti di fianco a campanili, un gran mix, qui le culture e le dominazioni si sono succedute e scontrate, dagli ottomani alla seconda guerra mondiale, ne hanno viste delle belle. Molto bello il museo archeologico in una ex chiesa. Al mercato centrale vado a comprare pesce fresco, al parco si va coi ragazzi a vedere pavoni e pappagalli, si gira come i matti e facciamo vita da veri cittadini.

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Titolo: Re:Creta 2016
Inserito da: Marchinovis il Luglio 20, 2017, 07:51:01 PM
Bravo , bella esperienza condivisa , l'ho letta tutta d'un fiato  :o
Bella Creta , la girai nel lontano 93 in Vespa ma una scivolata , e se non sono cambiate sai di che strade parlo , mi fece concludere anticipatamente la vacanza.  :'(
Ps: bello l'intermezzo in appartamento!  :)
Titolo: Re:Creta 2016
Inserito da: belvero il Luglio 21, 2017, 12:12:04 PM
E' il momento di riprendere il mare. Salutiamo Kostantinos e Chania, torniamo al T4 parcheggiato e riposato. La nave parte al tramonto ed arriviamo in porto verso le 7 la sera, un po' presto, infatti mi riinfilano giu' nella zona rossa. Che fava! Potevo aspettare. Ecco una cosa fondamentale che ho imparato sui traghetti, se non hai open deck, non affrettarti a imbarcare. Abbiamo la cabina e viaggiamo sereni, notte tranquilla, grandi saluti all'isola, una marea di greci che tornano verso il continente. Stranieri non ne vedo e non ne sento. Molti giovani autoctoni, zaino in spalla e sacco a pelo. Arriviamo al Pireo di mattina e svicoliamo via subito diretti alla tappa topica sullo stretto di Corinto: Diakofto.
Qui troviamo il pisano con moglie abbronzatissima con camper 3 assi che avevo incontrato a Creta, anche per lui questa tappa è un must, prima di reimbarcarsi a Patra. Ceniamo alla nostra taverna con pescetti fritti e chorta e polpo aaahhh, l'ultima cena greca. Di fronte, dall'altra parte dello stretto, i monti Parnasso, la zona di Delfi, qui imperversa un temporale che illumina la notte, come quasi tutte le sere d'estate.
Il giorno dopo con calma siamo a Patra, faccio il pieno di gasolio e mi fiondo nella stazione marittima. All'ingresso ci sono due poliziotti in moto che controllano chi entra, auto , camion , camper, molto sommariamente. Io parcheggio nel piazzale e vado a prendere i biglietti nella stazione. C'è un gran via vai di mezzi e gente, ma niente di che in confronto al porto di Igoumenitsa, il ricordo delle centinaia di turchi accampati in attesa del proprio turno di partenza non lo scordero' facilmente. Questa volta pero', a differenza dello scorso anno, c'è una novita'. I migranti, i clandestini, quelli che cercano il passaggio. Al mio rientro, mia moglie mi racconta quello che ha visto e filmato, i ragazzi sono rapiti, gli spieghiamo che è gente che ha lasciato tutto, parenti, casa, e scappa, cerca di arrivare in Europa. Sono tutti maschi, facce scure, qualcuno con lineamenti asiatici,  vestiti prevalentemente di nero. Escono da una fabbrica abbandonata dila' dalla recinzione, attraversano la strada, scavalcano e cercano. Cercano il passaggio. Il camion. Ognuno ha due tavolette di legno lunghe meno di un metro. Ispezionano ogni camion fermo mentre l'autista è andato a prendere i biglietti come me. Si chinano sotto ai rimorchi, in fondo generalmente, a cercare di piazzare le tavole fra i longheroni, di modo da formare un piano su cui sdraiarsi. Scivolano come fantasmi fra le auto, i camper, i camion. Ci guardano, ci salutano, ci sorridono, noi ricambiamo e stiamo a contemplare la strategia e la fuga, si, perchè chiaramente la polizia non ci sta', e li segue, li rincorre, ma solo per metterli in fuga e cercare di farli rientrare nella fabbrica abbandonata.
C'è chi ce la fa a nascondersi, ci sono i camionisti che li inseguono urlando, chi cerca di aprire un camion chiuso, ma poi lo richiude perchè non c'è spazio nemmeno per salire. Tutta una giostra che avviene a pochi metri da noi. La nave ha un ritardo di 2 ore, quindi rimaniamo a capire le dinamiche. C'è una bisarca con 7 macchine, ma nessuno prova a nascondersi li', penso che sarebbe il posto perfetto, una bauliera di una macchina diretta in germania. Arrivano due camion cisterna e parcheggiano di fianco a noi. Marito e moglie sembrano, lei ha la stazza della camionista, targa olandese. Quando tornano vedono che c'è fermento intorno e lui comincia a guardare sotto il camion. A un certo punto comincia a urlare, arriva la polizia, fanno uscire due ragazzi che avranno 18 anni, con le loro tavolette sottobraccio, mesti mesti, tornano alla fabbrica. Questi non li avevo visti nemmeno io che ero li accanto infilarsi sotto, forse erano saliti prima, fuori da qui. La polizia non li arresta, non li ferma, si limita ad abbaiare. A un certo punto arrivano 3 volanti e tutti vengono rispediti della fabbrica abbandonata. L'assalto è concluso per oggi. Qualcuno sara' riuscito a passare? Chissa'. Fatto sta che dalla stazione marittima, si passano i controlli doganali, dove ogni mezzo viene aperto e controllato il numero passeggeri. Di fianco ho un camion, carico di casse di cocomeri, gli agenti lo ispezionano dentro e fuori, vedo uno di loro che cammina sui cocomeri per arrivare fino in fondo al camion. Penso che se uno supera questo cancello, ormai è salvo.
É un po impietoso, ma dopo tutto quello che abbiamo visto sembra di assistere a un cartone di tom e jerri, nessuno vuol far del male all'altro, ma si ricorrono a giornate intere. Penso alla loro condizione, penso che se ne facevo salire uno e lo nascondevo sotto un sedile sarebbe passato, penso che magari andavo dentro, penso che chissa' quanti ne arriveranno nascosti cosi' e quanti rischiano la vita sdraiati su quelle tavolette, quanti ci lasceranno la pelle. Provo una grande compassione.
Salgo sulla Anek e con gran colpo di cvlo mi ritrovo al finestrone di nuovo come all'andata.
Saliamo a prender posto su alla caffetteria, la nave è quasi vuota, ma si riempira' a Igoumenitsa.
Verso la mezzanotte mi sveglio, sento che siamo fermi e cominciano a salire gli altri camper che hanno diritto all'open deck. Si riconosce la voce del greco posteggiatore che urla ela – ela – ela , cioe' vieni vieni vieni, finchè non passa ad un – fire! - fire!- fire!, merda, mi fiondo giu' dal soffietto e sono fuori, gente che corre, fumo, puzzo di bruciato, estintori passano di mano, un camper a 3 metri da noi ha un principio di incendio. Le manovre di imbarco si fermano, in 1 minuto tutto è risolto, ma lo spavento è grande. I marittimi dicono a tutti i camper di chiuder le finestre, hanno usato estintori a polvere e non credo sia polvere simpatica. Quando tutto si calma, scende il capitano a sincerarsi della situazione. Altri come me cercano di capire e rendersi utili, ma il proprietario del camper e il mio vicino, entrambi tedeschi, sembrano intendersi e dicono che è tutto finito. Il vicino è un pompiere in ferie, quindi torno a letto e riprendo un sonno scosso. I ragazzi non si sono accorti di nulla, la moglie ha capito, ma non avendo visto le fiamme, non è in allerta.
Il mattino dopo tutti i camperisti si radunano in consulto per capire l'accaduto.
Il camper, un mansardato su ducato di 25 anni era stato in banchina per attendere l'imbarco, avevano cenato e atteso per oltre 2 ore per il ritardo della nave. Il fuoco è partito dal surriscaldamento di un cavo sotto la batteria servizi, probabilmente una massa, sotto il pianale sotto il sedile del guidatore. Probabilmente l'inverter.  Il pompiere dice che è andata bene, poteva finir peggio, menomale eravamo fermi in porto.
Arriviamo ad Ancona e svicoliamo sulla superstrada nuova che ci porta a casa in 3 ore e mezzo.
Titolo: Re:Creta 2016
Inserito da: belvero il Luglio 21, 2017, 12:18:47 PM
I migranti ad assalto concluso

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Il camper sfiammante

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il mio

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