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Cicladi

Aperto da belvero, Maggio 11, 2017, 10:56:35 AM

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raudo

Già!

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Raudo e Tuono Verde 80000km :-)
Aftermarket:
1.9TDI AFN 140cv,
Turbina VNT
Intercooler Sprinter
Climatizzatore
Sesta marcia (5a 0,74, 6a 0,59)
Tempomat (Cruise C.)
Cinebasto
Pannello fotovoltaico 240Wp
Airlift post.
Barra antirollio post 26mm

gabriele bosio

ci son stato l'anno scorso...ma ancora non avevo il T4!! posti bellissimi...se avete tempo anche Naxos e Amorgos son da vedere!! più tante altre!

amazigh

Bel posto e belle foto!


" Vecchio Cammello "
( California Advantage anno 2000 - 2.5Tdi - 102Hp )

belvero

Cicladi : Milos – Kimolos – Sifnos – Serifos


Milos era stata vagliata gia' 2 anni prima, quando poi siamo stati ad Alonissos.
Sembrava una isola piuttosto grande, dove trascorrere almeno 15 giorni con calma, girandola tutta, vedendo e rivedendo posti, taverne, paeselli e chore.
Ci siamo decisi tardi, era gia' giugno, l'open deck da Ancona era ormai sparito da mesi, l'unica alternativa era partire da Bari, e vabbe'. Minoan neanche presa in considerazione, mamma Anek è la nostra beniamina.
A luglio poi prendo il biglietto dal Pireo a Milos, 4 ore dalle 18 alle 22
Poi l'idea è di vedere anche un'altra isola sulla via del ritorno e quindi stacco un biglietto da milos a Sifnos e un altro da Sifnos al Pireo per fine mese. Abbiamo un mese di tempo, dal 2 agosto al 1 settembre.

Dopo tutti i preparativi, si parte in un torrido pomeriggio agostino, quando facevano quei 40 gradi fissi che non davano scampo ormai da una settimana e piu'. Scelgo di non percorrere l'autostrada A1 verso sud, ma di tagliare l'appennino e calare sull'adriatica. Prendo per Perugia, Spoleto, Colfiorito, Civitanova e qui entro sull'autostrada. Gia' a Spoleto il termometro era sceso, nel versante adriatico, addirittura, si respira aria fresca. La sosta è a Pescara da un'amica che è in procinto di partorire, che pancia! Ceniamo con loro e dormiamo nel T4 fra gli ulivi del suo giardino.
Al mattino, dopo una bella colazione, saluti e via e risiamo in moto verso Bari. L'imbarco è la sera alle 8 ma di strada ce n'è, poi si sa' la Puglia è lunga, il caldo comincia a farsi sentire.
All'altezza di Foggia, sono le 14.00, il termometro segna 45°. Siamo sfiniti, si beve, ma stanno evaporando anche le lagrime. Ci fermiamo in un area di sosta per rilassarci un attimo e dentro c'è una differenza di almeno 20°, mai apprezzata tanto l'aria condizionata come ora.
L'impressione è di viaggiare in un forno, l'aria è ferma e bollente, molti incendi un po' ovunque, pinnacoli di fumo su qualsiasi orizzonte. Arriviamo a Bari presto e la ricerca verte su  un centro commerciale, parcheggio coperto, aria condizionata. Sembra di essere in una canzone di Brunori.

Siamo all'imbarco in orario, entro in nave, una Superfast che presto si riempira' di camion e con grande gioia, mi è stato riservato un posto ai finestroni. Ottimo, stanotte non si boccheggia.
Si dorme placidi e al mattino presto siamo a Igoumenitsa, la nave si svuota di camion e camper e come sempre, pochi stoici si dirigono all'ultima fermata.
Siamo a Patrasso nel primo pomeriggio e scappiamo subito dopo aver fatto il pieno. Direzione classica Diakofto.
Con grande sorpresa mi accorgo che i lavori infiniti sull'autostrada che collega Patra ad Atene, sono finiti (o quasi). Andando verso Atene si viaggia in gallerie nuovissime, asfaltate di fresco, illuminate a giorno. In meno di un'ora siamo alla nostra tappa d'obbligo. Ci fondiamo in mare.
Mi direte, ma che avra' mai questo posto? I sassi. Sassetti colorati facili da forare. La moglie artista ci sterza alla ricerca delle migliori pietruzze per fare i suoi bracciali, collane, monili, anelli.
Il giorno dopo si parte per Atene e il Pireo per imbarcarci per Milos. Ci fermiamo a fare un po di spesa, Atene è la solita bolgia, poi giu' verso il Pireo sembrano i gironi danteschi, non fa caldo come in Italia, ma è venerdi sera e tutti si fiondano in ferie, come noi del resto. Ci sono due moli distinti per gli imbarchi e fiducioso punto sullo stesso dello scorso anno dove presi il traghetto per Creta. Ricordo che erano tutti Anek alla partenza e cosi' anche quello che dobbiamo prender noi. Un traghetto che fa una tratta lunghissima fino a Rodi, toccando 6 approdi, Milos, Santorini, Anafi, Sitia (Creta), Karpatos, Kassos e infine Rodi. Noi scendiamo alla prima fermata, quindi ci fanno salire per ultimi. Mi vedo passare tutte le auto davanti, nessuna con targa straniera, nessun camper, molti camion, generi alimentari e rifornimenti vari per le isole lontane.
Sulla nave tutti greci. Partiamo al tramonto ed arriviamo dopo 4 ore di navigazione.
Come suggerito da una signora incontrata in nave, al molo giro a sx e mi ritrovo in una piccola spiaggetta vicinissima al centro del paese, ma molto silenziosa.
La prima notte dormiamo qui, felici di essere arrivati alla meta. Il giorno dopo facciamo una passeggiata in paese, porto turistico, molti barconi che propongono giri dell'isola. Pochi i diportisti che si avventurano quaggiu' sfidando il meltemi, che per ora non soffia.
Facciamo un bagno nella lunga spiaggia che porta dal porto all'altra parte del golfo. L'isola è come una U con il porto ben riparato su un angolo interno in alto. Dal porto si snoda una lunghissima spiaggia che arriva fin quasi alla parte opposta della U. Mare basso, sabbia, ottima per i bambini.
La seconda notte scopriamo che il parcheggio quieto in riva al mare che ci aveva accolto la sera prima, funge anche da parcheggio per la disco improvvisata li' a 10 metri. Non si dorme una mazza.
La mattina si parte per il nord alla ricerca di pace. Troviamo una spiaggia mondiale, secondo me la piu bella di tutta l'isola, Platheia. Parcheggiamo fra le tamerici e ci godiamo il tramonto di fronte, facendo bagni fino a notte. Ci starei 2 o 3 giorni, ma la moglie scalpita.





Il giorno dopo ci muoviamo verso il camping. Unico campeggio dell'isola, in alto a 50 metri dal mare, dalla parte opposta del golfo. Posizione molto pittoresca, piscina con gran vista sul golfo e il tramonto. Bagni puliti, gestori tranquillissimi, gran posto. Ha 6 posti per camper proprio dopo la sbarra, questo consente di entrare e uscire fino alle 11 la sera senza difficolta' e senza essere d'inciampo per gli altri.
Staremo qui per 12 giorni, utilizzando il mezzo per spostarci e scoprire gli angoli dell'isola, anche quelli piu' nascosti.
Isola favolosa, ogni giorno un angolo diverso, ogni giorno grandi sorprese. Spiagge per tutti i gusti, mare profondo o acqua bassissima, rocce vulcaniche, scogliere bianchissime, calette nascoste, ogni giorno c'era da rimanere a bocca aperta.









rural revolution, orto o muerte
2.4 AAB Carthago Malibu
2.5 ACV Barroccio 3 posti

Barberino Tavarnelle (FI)

belvero

Nei giorni trascorsi a Milos, solo 2 giorni si puo' dire che sono stati di bonaccia, quando piu' quando meno, il meltemi soffiava forte.
Il piccolo aeroporto accoglie 2 voli nazionali al giorno provenienti da Atene e due volte ho visto l'aereo provare e riprovare ad atterrare, ma poi ritornare sui suoi passi. Il camping è proprio sopra l'aeroporto.
Una coppia di amici son venuti per una settimana e son volati su Mykonos per poi prendere l'aliscafo per arrivare a Milos. La traversata, che sarebbe stata di 1 ora e mezza è diventata di 3 ore con tutti a rigozzare, un incubo. Per questo, mi sento di dire che per le cicladi, meglio muoversi col vecchio traghetto, mare o vento che sia, lui si muove sempre, magari considerando dei giorni di tolleranza.
Comunque, il vento non ti fa mai sentire il caldo, quindi ben venga, questo in tutte le cicladi.
Le zone a nord sono battute dal meltemi, quindi le abbiamo visitate nei giorni di calma, come del resto tutti gli altri turisti dell'isola.
Ci sono una miriade di piccoli paeselli con le case direttamente sull'acqua, e sotto il garage, il fondo dove riparare la barca. Molti trasformati in appartamenti per affittare ai turisti, ma molti ancora abitati.
Qualche pescatore, qualche giovane che ha rimesso la casa dei nonni e d'estate viene in vacanza nell'isola natia, un ragazzo rasta che vende collanine mi dice che a meno di chi lavora nel turismo o nel settore minerario, tutti sono emigrati. Si che da Milos è una cava a cielo aperto.
La conformazione rocciosa e la disponibilita' di minerali fa ancora girare l'industria estrattiva. Sulle strade passano camion a tutte le ore del giorno e della notte. Navi da carico stazionano per giorni a caricare rocce e sabbia.



Una sera ci imbattiamo nei preparativi di un concerto organizzato dall'industria mineraria, è il 12 agosto, ruspe e camion mastodontici chiudono il palco e la star è un famoso cantautore greco.
Una organizzazione impeccabile, con parcheggi e servizi navetta, tutto all'interno di una cava.
La sera del 14 agosto partecipiamo un grandioso Panaghiri, la festa di paese a Zefiria, il centro agricolo dell'isola, suovlaki a gogo e altri piatti preparati dalle nonne, poi balli a oltranza.
La chora di Plaka è molto pittoresca, con vista a ovest, con tutti a farsi selfie al tramonto e un attimo dopo tutti scomparsi per sedere ai ristoranti a cena. Molto turistico, ma ci sono degli scorci deliziosi e la sera ci vuole il golfino.





Un giorno in una spiaggia a sud, ce ne sono di meravigliose, con alle spalle rocce coloratissime, incontriamo una famiglia di napoletani con una bimba del'eta' della nostra, subito facciamo amicizia, e lui da grande uomo di mare partenope mi invita a caccia. Il polpo. Ahhhh. Questo eccezionale animale. Con grande tecnica assisto alla lotta e alla cattura. Imparo i trucchi e li sperimentero' in futuro. Mangiamo polpi a nastro cucinati in campeggio. La moglie ne va matta. Io anche.



Dopo un ora in mare, mi viene freddo, non sono temprato come il cacciatore. Il giorno dopo accuso grande tosse e si sperimenta la sanita' isolana. Si va all'ospedale e con grande stupore vengo accolto da due tirocinanti che mi fanno entrare subito dal medico, un sessantenne sorridente che mi dice – italiano? Ho studiato a Bologna. Gli dico i miei sintomi e credo sia bronchite, lui mi ascolta e mi dice, vediamo subito, facciamo una lastra. Una lastra? Chiama Apostolis, il radiologo e mi dice vai con lui, moglie e figli intanto mi guardano sviaggiare in questo piccolo ospedale quasi vuoto.
La radiografia non mente. Inizio di bronchite, mi dice, la vedi questa ombra che sembra una farfalla? Ecco, quella è l'inizio dell'infezione. Questa è la ricetta, prendi e vai in farmacia qui fuori, antibiotici e via. Gli chiedo se posso fare il bagno, certo dice lui, ma non devi assolutamente sentire freddo, asciugati subito. Non tiro fuori un euro, paghero' le medicine. La sanita' greca mi stupisce, non è la prima volta. Fondamentalmente, in Italia si paga il tcket per la prestazione ospedaliera e forse le medicine. Qui invece in ospedale non girano soldi, ma le medicine se le fanno pagare.
Gli chiedo come si vive su un isola in un pronto soccorso. Dice che sono 17 anni che vive qui, non cambierebbe mai vita. E d'inverno? In inverno siamo pochi, fa freddo, non c'è da fare quasi niente, il tempo spesso è brutto, mare grosso, cosa facciamo? Giochiamo a carte.
L'ultimo giorno a Milos convinco la truppa ad andare alla miniera abbandonata. Una sterrata stradina tortuosa conduce fino a una gola che sfocia sul mare. Una vecchia miniera di zolfo abbandonata con tutte le strutture estrattive e le gallerie e i dormitori. Archeologia industriale di un'altra epoca. Il percorso non è semplice, molte auto ferme a mezza discesa, ma io fido di aver sfidato il percorso della Saleccia, scendo. Giu' in fondo vedo altre auto e mi rincuoro, abbiamo passato un bel cartello con divieto di accesso.
In fondo sembra di essere in un set di un film western. Ferraglia arrugginita, colori vivacissimi dello zolfo, gallerie aperte. Provo ad addentrarmi coi ragazzi e una torcia, fa un gran freddo, buio pesto, solo binari e carrelli arrugginiti. Babbo andiamo via di qui. Vero. Usciamo. Visitiamo l'officina e i dormitori, con letti e materassi. Molto pittoresco.
La salita è ardua, ma non trovo nessuno che scende e con il T4 rialzato salgo che è un piacere. Solo in un punto mi fermo a sistemare un paio di rocce per saltare uno scalino.





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Barberino Tavarnelle (FI)

belvero

In conclusione, Milos è un'isola affascinante, maliziosa, varia nei paesaggi, viva di storia e di lavoro, ho trovato molti italiani, moltissimi greci, pochi altri stranieri, pochi camper, 2 italiani fissi in campeggio, un tedesco e un T5 soffiettato svizzero.
Meritano sicuramente una visita le spiagge a sud, tutte, bellissime e diverse, la bianca scogliera di Sarakiniko, la taverna a Mandrakia e quella a Embourios.
Mi scordavo delle terme. Incredibili terme marittime, nel senso che i vapori sulfurei escono in mare sul bagnasciuga. Avevamo visto il cartello "termal spring", ma era proprio sotto la centrale elettrica. Poi ci siamo fermati incuriositi e c'erano due vecchietti in acqua, abbiamo chiesto e ci dicevano, venite venite, pazzesco, sotto i piedi un vulcano, 60-70gradi di temperatura, solo in dei punti precisi. Dice che anche in inverno vengono a bagnarsi





Pagato il camping (32 euri a notte) ci portiamo verso Pollonia, per imbarcarci su un piccolo battello che ci porta a Kimolos. L'idea è starci qualche giorno per poi proseguire a nord. Ho il biglietto per Sifnos per 3 giorni dopo. Il battello è uno zatterone che fa da spola da Milos a Kimolos tutto il giorno, portando in genere turisti stanziali di Milos a fare un giro nell'altra isoletta per ritornare in giornata. Carica 10-12 macchine, il biglietto si fa all'imbarco, ci si mette in fila e si spera di rientrarci, senno' si aspetta il turno successivo. Infatti al primo turno non rientriamo nei 10 e per poco non saltiamo anche il secondo perchè eravamo andati a fare un bagno e quando il battello ha cominciato a imbarcare chi avevamo dietro ci ha superati.



L'isola di Kimolos è presentata come la sorella minore di Milos, anche lei vulcanica e ricca di cave e miniere, ma piu' isolata, piu' rurale, con una Chora fra le piu' belle delle cicladi. Sembra un piccolo angolo di pace. Il porticciolo di arrivo è un mucchietto di case, un bar, due taverne e poco piu'. Il paese vero è su in alto, ci inerpichiamo e proseguiamo oltre fra capre e mucche per raggiungere la spiaggia di Prassa. Il paesaggio è davvero bucolico, strade sterrate, mare blu, spiaggia bianchissima a grani grossi. Qui troviamo un camper tedesco con gommone in acqua, una famiglia con 2 bimbi e 2 canoni. Ci ignoriamo amichevolmente.









Tiriamo fuori i sup e navighiamo docili su delle acque limpidissime. Mia figlia conosce una bimba graca e facciamo quattro chiacchere coi genitori. Durante il giorno c'è molta gente, ma sotto le tamerici in riva al mare si gode tantissimo. La sera poi tutti scappano. Abbiamo 70 litri d'acqua sotto scocca e la sera facciamo delle belle docce all'aperto. Il mezzo funziona bene e godiamo di ogni lusso. Con l'nverter e il trapanino (tutto Lidl) mia moglie fora pietre e confeziona bracciali e collane, corrente ne abbiamo da vendere. Una sera andiamo a cena e scopriamo un paesello bellissimo, abitato e ristrutturato con cura. Una piazza viva e una taverna con prodotti locali eccezionali, capretto e melanzane da urlo.







Il giorno dopo vengono in motorino i nostri amici che erano di stanza a Pollonia a Milos e per pranzo mi presto per andare a comprar qualcosa al forno in paese. Sono 5 km, ma soprattutto sono 3 anni che non guido 2 ruote. Ecco, un banalissimo scuter coreano 125, 4 tempi mi fa' rivivere l'emozione dell'estate in sella, senza casco su strade assolate. Mi prometto di rimettere in moto la mucca a casa (infatti è dal dottore a sistemare una perdita d'olio ora).
La sera incontrano non pochi problemi per rientrare a Milos sul battello che punta a far salire macchine, ma non i motorini, alla fine, dopo una rivolta dei centauri, ci raccontano, riescono a tornare a Pollonia. Noi torniamo a cena al paesello e scopro che la sera è in programma il cinema all'aperto, mi faccio spiegare dove da una autoctona (per altro bellissima e disponibilissima), poi ci fiondiamo a cena e alle 8 e 10 siamo sulle sedie nel piazzale della scuola elementare insieme ad altre famiglie greche a vedere un bellissimo cartone (senza parole) che ci fa commuovere. I bambini, dopo venti giorni senza uno schermo, sono felicissimi di strare un'ora e mezza davanti a un grande schermo.


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Barberino Tavarnelle (FI)

pulp

spettacolo, se continui così diventerai il mio mentore ;D
se da sei mesi sei ancora nello stesso posto.... ti stanno crescendo le radici...

belvero

grazie grazie troppo gentile pulp

Kymolos è per pochi intimi, i camminatori, la vita frugale, ci si sente fuori dal circolo turistico cicladico, pochi traghetti in arrivo e in partenza, a parte quello che fa la spola con Milos.
La prossima tappa è Sifnos e scopro che il traghetto che dovrebbe portarci, fa tappa anche a Kimolos. Con 20 euro cambio il biglietto e ci fiondiamo al porto.
Siamo ormai a fine agosto e moltissimi sono i greci che tornano verso Atene. Il traghetto infatti prosegue verso la terraferma. Noi, scendendo alla prossima fermata, veniamo fatti salire per ultimi.
La compagnia di navigazione è la Zante ferries, che consiglio assolutamente. Hanno due navi che vanno su e giu per le cicladi dal Pireo. Prezzi contenuti e prenotazioni on-line. Siamo gli unici stranieri.



Dopo un ora e mezzo di navigazione siamo a Sifnos, nel porto di Kamares circondato da altissime montagne su cui svettano tanti pinnacoli bianchi. Sono i monasteri di cui è disseminata.
L'isola ha un gran fascino, c'è una grande tradizione culinaria e sembra che uno dei piu' famosi chef greci venga da qui, pare che sia sublime la cottura nel forno di tutti i cibi.
Una tradizione antichissima poi sembra che sia la terracotta, infatti troveremopiccoli e grandi atelier di maestri ceramisti, disseminati un po' ovunque.
Dopo 3 notti a pascolo a Kimolos, cerchiamo un camping per fare anche una lavatrice. L'unico è al porto, ma non è assolutamente attrezzato per i mezzi. Tutte tende. Il gestore, gentilissimo, ci propone di aprirci il cancello e metterci sotto un olivo fra due igloo, ma decliniamo l'invito e ci lanciamo alla scoperta dell'isola tutta in salita.
Facciamo un po' di spesa su in alto al paese, che in realta' sono 3 centri uniti dalle case sulla strada. Sembra un isola molto animata, molta gente a piedi armati per il trekking, noi puntiamo all'estremo nord. Avevo visto delle foto del piccolo borgo di pescatori di Cherronisos e mi sembrava davvero bello. Infatti merita molto. Arriviamo quasi a fine pomeriggio. Una miriade di famiglie con bambini che sguazzano nell'acqua bassa, 2 taverne ai lati, il mare aperto non si vede, è come un fiordo norvegese, perfetto riparo dal mare grosso o dai pirati, qualche casa  in affitto, una doccia, questa è magia, trovare una doccia su un'isola è rarissimo. C'è anche un piccolo laboratorio di ceramica di un anziano simpatico e affabile, ci spiega i suoi trucchi, le sue trovate per far qualcosa di diverso. Compriamo un bicchiere che si svuota da solo quando lo riempi troppo, roba da sbronze.
Facciamo un bagno e cacciamo granchi e poi ci fiondiamo in una delle taverne. Mangiamo pescetti fritti e altre prelibatezze mentre tutto intorno diventa scuro. Il T4 è a 10 metri da noi parcheggiato alla fine della strada. Dopo un sano ouzo ghiacciato, alziamo il tetto e dormiamo tranquilli.











Il giorno dopo risaliamo il paese in cerca di un posto per una sosta meno angusta, visto che eravamo parcheggiati fra strada e muro per stare qualche giorno. Troviamo una sorgente lungo la strada e riempiamo il serbatoio per le docce. Ci fermiamo ad Apollonia, il centro piu' in alto e facciamo una passeggiata esplorando le pittoresche viuzze verniciate di bianco. Anche all'ombra ci vogliono gli occhiali da sole tanto è il riverbero della luce. Molti negozi artigiani, e molte gioiellerie, questi greci sono degli abili lavoratori di metalli preziosi, con un buon mix di classico e nuovi materiali e pietre, riescono a fare dei bei gioielli. Mia moglie mostra i suoi spiegando come forare i sassi di Diakofto. Fra artisti si scambiano opinioni e pareri.





Scendiamo giu' verso il mare a sud est e arrivati a Faros troviamo un parcheggio molto, troppo in bella vista e una spiaggetta affollatissima. Di fronte l'istmo con il monastero di Chrisopigi. Torniamo indietro e prendiamo una stradina laterale che ci porta in una spiaggetta di Fassolou. Molto piu' tranquilla. Stiamo qui 2 notti dilettandoci nel nuoto e nell'esplorazione dei fondali rocciosi. Io provo a cacciare qualche polpo, ma niente. Andiamo a piedi a Faros la sera per prenderci un gelato, tramite una stradina che supera la collina. La sera è un vero paradiso, sotto vento, qualche taverna, un market con gestore svogliato che fa i conti con la stagione estiva che va a concludersi. Il giorno dopo andiamo a piedi fino al monastero che vediamo di fronte. C'è un bellissimo percorso pedonale a picco sul mare. Il monastero è in un punto ventosissimo, ma molto affascinante, separato dalla terra ferma da una roccia franata. L'atmosfera qui è davvero suggestiva.
Tornati a Faros ceniamo nella taverna sbagliata, quella con tende e tavoli blu scuro.





Il giorno dopo partiamo verso Platis Gialos, che ci dicono essere una spiaggia bellissima con mare basso, perfetta per i bambini, anche se i nostri amano il mare vivo, quello coi pesci, i ricci, i granchi, comunque, arrivati giu' scopriamo che è l'approdo per le crociere Club Med, infatti un maestoso veliero è all'ancora in rada. Inoltre, lungo la spiaggia, una miriade di villette e cemento, ci fanno tornare sui nostri passi, cosi' saliamo la vetta e scolliniamo dalla parte opposta dirigendoci verso Vathi. Anche qui il rischio villettopoli è alto, ma siamo fortunati. E' un golfo chiuso all'estremita' da due spuntoni di roccia, un porto naturale perfetto. Nel mezzo sorge il resort a 5 stelle piu' esclusivo di tutte le cicladi (dice la guida). Noi ci lanciamo a sud del golfo in uno sterrato impegnativo che ci porta in un campo di olivi a ridosso del mare. Un posto perfetto. Altre macchine come noi che stanno andando via dalla spiaggia, chiedo se possiamo stare, tutti fanno spallucce, nessuno ti mandera' via mi dicono. La spiaggia è bellissima, il fondale, con posidonia e pinne nobili, una miriade di pesci come da tanto non vedevo, sogliole, un po' di tutto. A piedi andiamo dalla parte opposta del golfo fino al paese. C'è una chiesa sotto il livello dell'acqua, incredibile.
2 market e 2 taverne. Tutti gravitano intorno al resort e alla manciata di case in affitto.
Mangiamo un capretto in forno che è la fine del mondo, roba da fare le capriole all'indietro. Grande goduria.





Il giorno seguente si decide di ripartire, ormai ci siamo, facciamo anche Serifos.
Abbiamo bisogno di comprare viveri, caricare acqua, scaricare il cesso, fare una lavatrice.
Raccolgo 4 piantine di agave, gettate via nel campo da un giardino vicino. Questo posto mi rimane nel cuore. Sotto gli ulivi mi sento sempre bene
Torniamo al porto per chiedere se posso anticipare la partenza che avevo fissato per il 28 da Sifnos e la signora mi fa 2 biglietti per Sifnos – Serifos (il pomeriggio) e Serifos Pireo per il 28.
Pago 20 euro per il cambio e ci fiondiamo ai giochi per i bimbi sulla spiaggia. In porto c'è una nave che manovra e sbuffa. Dopo due ore è sempre li'. Non è la nostra, ma la cosa è strana. Chiedo a un marittimo che sterza il traffico sull'unica strada che conduce all'imbarco e porta proprio sul molo passando per l'unica strettissima strada del paese. Dice che la nave ha un problema al ponte per l'imbarco, è bloccato il ponte levatoio per intenderci. Stanno cercando di ripararlo. Ormai sono passate 4 ore e il vento soffia forte, il mare sbuffa sbattendo sul molo. Ci mettiamo in fila e come al solito ci fanno salire per ultimi, appena in tempo per vedere che anche l'altra nave è riuscita a sbloccare il ponte di accesso e si accosta al molo. Dopo 6 ore di bestemmie immagino. Il T4 è completamente zuppo di acqua salmastra misto alla polvere degli sterrati, ma mio figlio se la ride mentre aspettiamo di salire e la moglie che è gia' su con la bimba si gusta una bella Alpha.


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Barberino Tavarnelle (FI)

Ciuchino

Non fermati Belvero ... mi sembra di essere in vacanza con voi...  Grande !!!

Roberto

California Event 2002 151 CV detto appunto: Ciuchino

Malibú!

Conquoto,a me sembra addirittura di sentire odori e sapori! E tutto aggratis,!!  ;D ;D ;D
Stefano
Prov.VE

belvero

Grazie ragazzi, scrivo per aiutare la memoria, poi mi vien voglia di ripartire, infatti ho gia' staccato il biglietto

Il viaggio è breve, 1 ora e siamo a Serifos.
La nave attracca al porto di Livadi con gran meltemi e gran mare, scendiamo noi e qualcuno a piedi, mentre sul molo c'è una coda lunghissima di auto che lasciano l'isola.



Facciamo un paio di giri del porto per riuscire a trovare la strada che ci porta verso il camping, una strettoia in salita da prima marcia per portarci oltre una collinetta e poi giu' di nuovo verso il mare.
Il campeggio è economico, vicino al paese, con bagni puliti, offre un piccolo market, una taverna improvvisata, una piscina sporca ma con bagnino, baretto sulla spiaggia, piazzole per tende direttamente sul mare, per noi hanno 6 posto per i camper all'ombra di piccole palme e un grande eucalipto. Mi fa un po' paura quest'albero, visto il vento che tira, ma penso che se è arrivato fin lassu', forse reggera' anche questo agosto.
Ci facciamo una grande doccia e ci fiondiamo in paese. Il porto è molto vivo, pieno di taverne e di gente a cena. C'è anche lo yacht club, che in realta' è un locale di grido per i giovani.
L' atmosfera è molto rilassata, non passano auto sul lungomare e passeggiamo gustando un gelato.
Nessuno sembra preoccuparsi dei ciclopi. Mia figlia invece insiste e mi dice, babbo, ma dove sono i ciclopi? In montagna, nelle caverne, domani si va a cercarli. Si, perchè secondo la mitologia, questa è l'isola in cui Ulisse sbarco' e si imbatte' nei ciclopi e nel famoso Polifemo.
Al mattino ci inerpichiamo su per le montagne alla scoperta dell'isola, estremamente brulla e popolata da capre piu' che da uomini o giganti. La strada verso sud corre in alto e si vede un paesaggio mozzafiato con il mare Egeo increspato dal meltemi, in lontananza Sifnos, Kymolos e Milos come a salutarci.





Passiamo da Koutalas e sotto le tamerici troviamo un camper austriaco con 3 assi, un bestione che non so come sia arrivato fin qui, viste le strade strette e tortuose, insieme a un Possl di ultima generazione. Noi andiamo a Megalo Livadi, un grazioso villaggio di pescatori ex minatori, perchè anche qui anni fa l'industria estrattiva era molto attiva, non so cosa cavassero, ma i moli di attracco per le navi, i carrelli e le rotaie, le case abbandonate per i minatori e i proprietari ci sono ancora. In riva al mare due taverne con tavoli sulla spiaggia si contendono i pochi clienti, sono tentato, ma mia moglie mi dice di proseguire. Ci fermiamo comunque a visitare la miniera abbandonata sopra al paese.







Continuiamo verso nord contro un vento impetuoso e dopo un ora cediamo alla fame e scendiamo seguendo un cartello che dice Taverna Nicoulias. Pendenza da brivido, sterrato e cemento, non ci si scambierebbe neanche con un motorino. Arrivo in fondo e con grande sorpresa il vento è quasi sparito, ci sono due spiaggette e una taverna coi fiocchi. Mangiamo di tutto e di piu', sicuramente una delle migliore cucine di questo mese, peperoni e pomodori ripieni, dolmadakia, polpette con finocchio selvatico.
Dopo pranzo, 10 metri sotto, spiaggetta, tamerice, pennichella e bagno. Grande fondale roccioso.



Facciamo il giro completo dell'isola per tornare al porto. Incontriamo dei paesini spersi nel nulla, qualche asino, un lago artificiale, molto interessante l'abbondanza di acqua. A contrario del seccume che si vede in giro, nelle gole si notano canne e alberi da frutto. L'acqua scorre sotterranea e riaffiora nelle ripide valli. Fra l'altro, in tutta l'isola l'acqua del rubinetto è potabile e questo è davvero un gran lusso su un'isola.



A cena in campeggio facciamo amicizia con due famiglie di greci con i bimbi dell'eta' dei nostri.
Vengono da Syros, sono in tenda. Dice che quasi ogni anno vengono qui a giugno per 15 giorni, che la baia del camping è incantevole, ma quest'anno il meltemi pare che non dia tregua. Infatti di fronte al campeggio è quasi impossibile fare il bagno in questi giorni. Syros... gli chiedo com'è, visto che una settimana prima di partire avevo sentito su Radio3, due puntate di file urbani proprio su Syros, la capitale amministrativa delle isole cicladi, isola natale del grande Vamvakaris, padre del rebetiko. Sorridenti, sono sorpresi che in Italia qualcuno si interessi alla loro isola, con una storia navale, cantieristica, culturale notevole; pensare che nell'800 il porto di Ermopoli era piu' importante di quello del Pireo e al teatro, una miniatura della Scala di Milano, hanno cantato da Caruso alla Callas. Loro sono redattori di un magazine di teatro, musica e spettacoli che si tengono in tutte le cicladi

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2.4 AAB Carthago Malibu
2.5 ACV Barroccio 3 posti

Barberino Tavarnelle (FI)

Malibú!

A sto punto potrebbero anzi dovrebbero darti la cittadinanza onoraria.
Stefano
Prov.VE

belvero

Un plauso va fatto assolutamente ai camping greci.
Ovunque si trovano cucine attrezzate in comune, frigo in comune ad utilizzo gratuito, tavoli e sedie.
Questo permette al viaggiatore di portarsi il minimo, uno zainetto e via. Fa' si che la gente parla, si incontra, mangia insieme, quale momento migliore di scambiarsi esperienze e opinioni se non con le gambe sotto al tavolo. Molti ragazzi greci si muovono cosi' per le isole, spesso senza neanche la tenda, perchè trovi anche quella gia' montata in campeggio (a noleggio). E' un approccio alla vita all'aria aperta molto interessante per i giovani, ma anche per i piu' attempati. Ti consente di viaggiare leggero e troverai il necessario in camping.
Anche per noi, benvenga, per cuocere il polpo o per friggere, ho sempre utilizzato le cucine del camping.
I nostri amici greci ci consigliano di andare a visitare la chora, il paese su in alto e per la prossima estate ci spronano a visitare Tinos dove un loro amico sta riaprendo un camping chiuso 10 anni fa, ma anche Naxos e Ikaria, vedremo.
Il vento si è calmato e finalmente godiamo della bellissima baia di fronte. Ultima giornata di gran relax prima del rientro nel continente.





Alla sera partiamo per la chora e trovo sulla salita un multivan italiano parcheggiato. In alto 3 mulini a vento in un paesaggio lunare. Parcheggiamo, non senza difficolta' perchè i posti son pochi e angusti, e ci si dirige alla conquista della vetta. Molte case sono sistemate e verniciate di fresco con un bianco abbagliante. In cima c'è una piazzetta con ouzeri e taverne a profusione, il municipio e qualche negozio, ancora piu' in alto ci sono due chiesette da cui si gode una vista mozzafiato sul porto. Scattiamo qualche foto ed attendiamo il tramonto, mentre tutti i colori cambiano e comincia a fare fresco. Scendiamo e ci rifugiamo in una taverna immacolata ma con cucina molto casereccia. Mi ricordo delle fenomenali polpette.







Il giorno dopo si paga (22 euri a notte) e si va al porto, dove faccio scorta di miele ai due mercati del posto. L'avevamo assaggiato ed era eccezionale come quello di Creta. Anche qui la siccita' non da tregua e le api sono in crisi come gli agricoltori. Il miele è caro ma merita. Miele di timo di Serifos, ne prendo 3 chili.
Il nostro vascello arriva in orario, carico di altri che tornano verso il Pireo.
La nave si ferma a Kytnos per una ultima tappa e caricare altre auto e passeggeri e poi via. Isola estremamente brulla e cosparsa di nuove costruzioni, sembrano le colonie israeliane nei territori palestinesi. Penso che piu' ci si avvicina alla capitale, piu' lo speculatore di turno, investa e cementifichi, infischiandosene del paesaggio e del bello. Dal mare di bello vedo ben poco.
Arriviamo al Pireo a buio, in un molo diverso da quello di partenza, melo aspettavo, ma uscire da Atene è sempre un'impresa. Per fortuna trovo dei segnali chiari e mentre tutti dormono prendo la direzione di Patrasso con la nostra tappa chiave, Diakofto, dove arrivo dopo un paio di ore.
Parcheggio sulla ghiaia fronte mare, alzo il tetto e a letto.
Il giorno seguente io e i ragazzi abbiamo il compito di raccogliere piu' pietre possibile, belle, piccole e possibilmente tendenti al giallo o al rosso. Riempiamo una cassettata di sassetti che spero bastino per un paio di anni. Saranno 5 chili. Cena in taverna con pescetti fritti e l'ultima mussaka per mia figlia che ne va matta.
Il giorno dopo ci fermiamo in un vivaio a comprare semi di vlita, quella pianta che è in tutte le tavole greche a qualsiasi latitudine, vlita chorta, ha mille nomi, ma è sempre la stessa razza di pianta selvatica, bollita e scottata in padella, cucinata in molti modi, fa sempre la sua bella figura. E' una specie di bietola, ma piu' saporita. Per 5 euro compriamo 2 etti di semi e ci proponiamo di importare in Italia una nuova specie di verdura. Almeno per il consumo in famiglia...
A Patrasso facciamo un giro, non ci eravamo mai fermati e il centro ricorda vagamente i viali di Atene, sembra una citta' interessante, ma siamo curiosi di vedere se la situazione alla stazione marittima è cambiate in quest'anno.
Chiaramente no. La fabbrica abbandonata di fronte ha sempre i suoi residenti, che cambiano, si alternano, tutti vestiti di nero, si infilano sotto i camion in cerca di un passaggio verso nord.
Mentre cambio i biglietti, moglie e figli assistono alla corrida fra i migranti e i poliziotti e i camionisti. Tutti si studiano, tutti si inseguono e scappano, qualcuno passa, qualcuno viene scoperto. Al check in ci fanno aprire sportelli e ci contano, poi siamo dentro il porto e nella pancia della nave, nel medesimo punto in cui eravamo all'arrivo.
Parcheggio e mi giro indietro; certo che un po' piu' di colore, di fantasia, a questi mezzi di legno e plastica potevano darlo. Onore al ford francese dietro di noi con una giovane coppia proveniente da  da Ikaria.


Siamo presto a Bari e poi su per l'adriatica, ancora dal Colfiorito e nel pomeriggio siamo a casa.
Ha ancora da da dare questa terra e noi saremo lieti di apprendere ancora la prossima estate. Intanto ho iniziato a studiare il greco e mia figlia (8 anni) sa' gia' piu' parole e idiomi di me.
Questi siamo noi dall'alto della chora di Serifios


rural revolution, orto o muerte
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Barberino Tavarnelle (FI)

Igna

Belli!


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T5 California Beach 2000tdi 102cv, 2012
ex - T4 California Coach 1900td, 1996 (verdino)
ex- T4 California Coach 1900td, 1995 (bianchino)

Milano città.

Marchinovis

3 parole:
COMPLIMENTI , COMPLIMENTI,  COMPLIMENTI! !!👌👌👌
Meglio 1000 stelle nel cielo che 5 sulla porta dell'hotel!!!
Rino il camperino : Marco Francesca Lorenzo e Luca. ROMA