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Grecia

Aperto da belvero, Gennaio 20, 2016, 06:22:12 PM

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orange van

Capperi,complimenti.mi commuovo..
Ho fatto il peloponneso nel 91 e 92 in camper con i miei,e meteore ,ioannina etc nel 2006 sempre in camper con amici.. indimenticabile.

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Vw t5 Orange Van
Quasi California. ..

silvialfi

Nn c crederai ma mi sono commossa.
Anche noi motociclisti super viaggiatori, attualmente ex-motociclisti causa figlia piccola, abbiamo preso un T5 nella speranza di continuare a viaggiare in 3...aimè nostra figlia ha 18 mesi ma sa bene cosa vuole e soprattutto cosa NON vuole: viaggiare.
Salvo ogni parola e spero col cuore che prima o poi anche noi potremo fare un viaggio che sia degno di questo nome.
GRAZIE

raudo

...dai che poi si abitua...
I miei macinano da anni km e km senza lamentarsi...
R.
Raudo e Tuono Verde 80000km :-)
Aftermarket:
1.9TDI AFN 140cv,
Turbina VNT
Intercooler Sprinter
Climatizzatore
Sesta marcia (5a 0,74, 6a 0,59)
Tempomat (Cruise C.)
Cinebasto
Pannello fotovoltaico 240Wp
Airlift post.
Barra antirollio post 26mm

amazigh

Bel racconto...
E bella sfiga con i pneumatici. ..
Se la Grecia ti piace di Creta ti innamorerai, soprattutto il sud e la parte estrema ad est...
" Vecchio Cammello "
( California Advantage anno 2000 - 2.5Tdi - 102Hp )

Malibú!

Bello bello bello! Complimenti ancora! Poi ci siete stati a Creta? Per via d una morosa greca ci son stato un tot d anni fa un paio di volte e girata con l auto di lei. Mi son rimaste nel cuore sia lisola che la Kety! ;D
Stefano
Prov.VE

belvero

Creta e' la meta 2016 infatti.....

Inviato dal mio SM-G800F utilizzando Tapatalk
rural revolution, orto o muerte
2.4 AAB Carthago Malibu
2.5 ACV Barroccio 3 posti

Barberino Tavarnelle (FI)

amazigh

Fatti sentire quando sarai nell'isola. ..
Magari ci si becca per un caffè/frappe'..
o un ouzo...
" Vecchio Cammello "
( California Advantage anno 2000 - 2.5Tdi - 102Hp )

belvero

Agosto 2015 - Atene, Alonissos, Delfi etc

Siamo partiti il 4 agosto la notte, dopo cena, come lo scorso anno, i ragazzi si addormentano e con calma mi porto verso l'adriatico per imbarcarmi il giorno dopo.
Tutto pronto, ma il furgone non parte, si comincia bene.
C'è poco gasolio, prendo la macchina, una tanica e volo dal benzinaio a prendere 10 litri.
Va in moto e mi fiondo verso Frasassi.
Dormiamo nel parcheggio delle grotte e l'indomani mattina si va' per visitarle, dato ci siamo.
Dentro fa' un freddo belva, rispetto ai 30 gradi di fuori, la temperatura è costante a 14 gradi.
Le grotte son bellissime comunque. I bimbi cercano il drago che ci abita, come gli aveva raccontato il babbo, ma si intravede solo la punta della coda.
Ripartiamo alla volta di Ancona, pranziamo al volo e ci mettiamo in coda alla nave.
E' la stessa dello scorso anno, stesse facce, greci in coperta, partenopei nei garage.
Abbiamo la cabina e dormiamo alla grande.
Arrivati a Patra in orario sbarchiamo allegri e ci dirigiamo verso Diakofto prendendo la superstrada per Atene.
La strada è un cantiere continuo fino a Corinto, credo che ne avranno per molto tempo ancora, uno zig zag di cambi di corsia continui.
Arrivati a Diakofto si punta sul mare e si trova subito una spiaggetta di ciottoli sul canale di Corinto a sinistra del paese. Altri francesi camperizzati e 3 italiani, doccia e mare calmo, ottimo per cominciare. Tiro fuori tavolo, tendalino, tutto, butto giu' bici e famigia e ci si getta a mare.



La Grecia ci aspettava e mentre sui monti Parnassos dall'altra parte del mare risuonano i tonfi di un violento temporale e le luci illuminano il mare, noi ci addormentiamo nel nostro piccolo furgoncino rosso.
Al mattino seguente con le bici andiamo alla stazione dei treni a prendere il trenino a cremagliera per Kalavrita. In 10 km salta su' a 900mt con pendenze notevoli, ponti, gallerie e salti. Il trenino è made in switzerland e molto moderno, alle spalle della stazione ci sono tutti i vecchi convogli dismessi, tanti ferri vecchi.
La via ferrata è molto ripida in dei punti. Il macchinista rallenta per agganciarsi alla cremagliera. Si sale velocemente e il canyon è ricco d'acqua anche in agosto.
Scendiamo alla stazione di Megali Ammos per un caffè e un gelato.
Sembra di essere in montagna, c'è un gran fresco e dei ragazzi suonano canzoni tradizionali.
Per scendere prendiamo l'ultimo treno del giorno (solo 3 corse al di') e mi piazzo dietro il macchinista che fuma. Mi vedo tutte le manovre. Tanti salgono in treno e scendono a piedi.
Tornati lungomare il macchinista porta il treno in deposito e poi lo vedo passare con la sua Harley senza casco. Giornata di lavoro finita.



Noi andiamo afare un bagno e poi alla taverna, grande mangiata di pesce, in 4 si spende 38 euri. Ah bene!
Il temporale di ieri si ripresenta, ma questa volta punta su di noi. Raffiche di vento, tuoni. piego le sedie e ribalto il tavolo e copro tutto di sassi, mia mogli è dentro ad addormentare i bimbi, io faccio in tempo a caricare le bici e la aiuto a chiudere il tetto. Il vento è fortissimo, la tela si gonfia ho paura che strappi tutto. Poi viene giu' il mondo, acqua, grandine, di tutto, è il battesimo greco.
Dura una mezzoretta, poi tutto si calma, i bimbi dormono, si riapre il tetto e si va a dormire al piano di sopra
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Barberino Tavarnelle (FI)

belvero

Al mattino dopo ricarico tutto e dopo un bel bagno e un buon pranzo ci lanciamo alla conquista di Atene.
Nessuno di noi c'è mai stato prima e anche solo per l'acropoli crediamo che valga la pena, quindi cerco su Airbnb un appartamento in centro, ne trovo 5 o 6 papabili, mia moglie ne sceglie uno, chiamo il tipo e fissiamo per il pomeriggio.
Mentre i bimbi si addormentano io mi involo in una zona inesplorata. Supero il canale di corinto, favoloso. Dila' è tutto un fiorire di petroliere e raffinerie sul mare. E' sabato sera, poco traffico, molto in direzione opposta, ateniesi che scappano dalla citta' per andare al mare verso sud. Ai pedaggi autostradali pago come un'auto essendo piu' basso di 2,2 metri, questo è uno dei tanti innumerevoli vantaggi di avere un fugone.
Arriviamo alle porte di Atene e prego di trovare agilmente la strada di casa. L'autostrada si trasforma in uno stradone di periferia, una qualsiasi periferia mediorentale, Potrei essere a Beirut come al Cairo, poi sale su in cima ad una collina, poi scende verso la valle della citta'. E' uno spettacolo! Un brulichio di case, palazzi, uvunque guardo vedo abitazioni e il mare a sud, il Pireo, uno dei porti piu' grandi del Mediterraneo, molte navi in rada, traghetti e merci.
Nel biancore dei palazzi illuminati alle luci delle 3 di pomeriggio svetta una collina, anzi due, penso che l'acropoli dovrebbe proprio apparirmi cosi'. Infatti, dopo chilometri sempre a dritto si comincia a delineare il profilo del Partenone che domina la citta'. Piu' che mi avvicino e piu' che i palazzi cominciano a coprire la collina e mi trovo invischiato in un dedalo di vie a senso unico. Avevo stampato una mappa del centro e individuato la zona della casa, senza navigatore arrivo al portone e felice chiamo il tipo che nel frattempo è andato a portare la ragazza a Nafplio alla casa al mare è sulla via del ritorno. Bene, cerco un parcheggio e fermo il mezzo, a 20 metri in una piazzetta c'è un parcheggio sotterraneo, 10€ al giorno, ok. Scarico la famiglia e si va' a fare un giro.
Incontriamo una coppia del nostro paese che sono li' da una settimana ci staranno per un'altra settimana, lui è un fotografo e mossi dagli episodi economici e sociali greci, sono venuti a fare 15 giorni di lavoro. Il progetto è migrato sui motociclisti greci poi. Ci raccontano di una citta' viva e anarchica, sonnolenta e gentile, dove ogni quartiere ha le sue peculiarita' ed in ogni strada sfrecciano veloci i motociclisti. Tutti senza casco, dal 70 enne con la sua bmw d'epoca al giovane con il motorino Honda 90cc 4 tempi che ha un rombo di tuono. Tantissimi si muovono su due ruote. L'idea gli è venuta dalle immagini di Varoufakis col chiodo e la sua Yamaha.
La nostra casa è nel quartiere di Exarchia, il piu' rosso e anarchico, non c'è un palazzo che non sia pieno di graffiti, tanti giovani, una realta' che freme, sento ribollire il suolo e non è la metro.
A quarto piano ci aspetta un ragazzo piu' giovane di me, la casa è pulita e in ordine, lo ringrazio , scambiamo quattro chiacchere, lui fa' il tecnico del suono per concerti e festival, la casa è arredata con mobili semplici e molti quadri etnici, India in testa, mia moglie dice, pare sia casa mia... i bambini son felicissimi, c'è anche un bel balcone con molte piante e una amaca.
Il mattino dopo andiamo per scalare l'acropoli. Vicinissima, passiamo davanti al famoso politecnico di Atene, da dove parti' una bella spallata ai colonnelli
Prendiamo anche la metro, inaugurata prima delle olimpiadi del 2004, quindi nuova e pulita, efficiente perchè collega molte zone della citta' che sono spesso congestionate dal traffico in superficie.
Non ci sono tornelli, non vediamo distributori di biglietti e decidiamo di fare i Portoghesi. E' domenica e c'è poca gente in giro, tranne orde di turisti affamati di sassi vecchi.
Americani scesi da una crociera al Pireo, giapponesi, russi, di tutto un po'.
La scalata all'acropoli avviene alle 11 sotto il sole, i ragazzi vogliono salire sulle spalle, noi stoici, facciamo il pieno d'acqua e andiamo su' facendoci largo fra trichechi unti e grondanti.
La collina è favolosa, i resti di quel che è stato sono magnifici e situati in un contesto molto molto caratteristico. Il mare a sud, le colline tutte in torno e sotto di noi la citta'.
Il marmo è di un bianco abbagliante e le superfici spesso liscie dal calpestio.
Da vedere e da respirare, uno di quei posti che meritano di essere visti nella vita.



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Barberino Tavarnelle (FI)

belvero



Scendiamo giu' dalla parte opposta verso Monastiraki e Plaka dove c'è un fervente mercato e di domenica molti ateniesi vanno a vendere quello che hanno in soffitta.
Anche se è una zona molto commerciale, c'è ancora qualcosa di davvero autentico.
Favolosi i negozietti di 3 metri quadri con cassette di frutta  che fanno spremute e centrifugati al momento. Un vero toccasana per la canicola estiva.
Tornando verso casa passiamo da Syntagma, volevo vedere questa piazza diventata molto famosa. Di fronte al parlamento ci sono 200 giapponesi che aspettano il cambio della guardia degli euzoni, i soldati con le babbucce. Scappiamo.
Ceniamo in una taverna di exarchia con i nostri compaesani che oggi hanno provato ad andare al mare, verso nord, ma arrivati in montagna si sono accorti di aver sbagliato autobus.
Dopocena, ci portano a Nosotros, un centro sociale li' vicino sul tetto di un palazzo di 8 piani c'è un baretto per bere un raki e due succhi per i bimbi. Qui siamo fuori dalla citta'. Basta elevarsi di qualche metro e tutto si placa, il vento soffia e tutti si rinfrescano.
Dopo una bella dormita, il mattino seguente, facciamo un giro nel quartiere e facciamo un po' di acquisti, quaderni e fogli per scrivere e colorare per i ragazzi, batterie e rullini per le mie macchinine fotografiche, orzo, farro e olii essenziali per la moglie.
C'è un discreto concentrato di negozi Bio con prezzi davvero buoni.
Dopo pranzo diamo una sistemata alla casa, carichiamo la truppa nel camper e ci lanciamo verso nord.
La destinazione è Evia o meglio Kimi, dove ci imbarcheremo alla volta di Alonissos. Uscire da Atene, in un giorno lavorativo, non è facile come entrarci di sabato sera. La periferia si allunga moltissimo e seguendo la bussola verso nord, finalmente imbocco l'autostrada.
Verso sera siamo Kimi e vado subito a fare il biglietto per il giorno dopo.
Mi dicono che per il ritorno è meglio prenotare e cosi' faccio per il 25 agosto, non voglio storie. Mi è bastata la lezione delle Andamane, quando per poco non perdemmo il volo intercontinentale per l'Italia.
Ceniamo in una taverna del porto, pesce fresco e agnello, 35 euro spesi bene e ci addormentiamo parcheggiati sul grande molo a destra del porto.

Al mattino siamo svegliati dai nostri amici che sono sbarcati a Patra la sera prima ed hanno viaggiato quasi tutta la notte per arrivare prima dell'alba a Kimi. Sono distrutti infatti.
Si prende il traghetto della Skyros shipping co. che fa la spola fra skyros, kimi e due volte la settimana per le sporadi piu' lontane. In linea d'aria, kymi è il porto piu' vicino e la tratta piu' economica, 200 euri per il camper e noi 4 a/r. Impiega 2 ore e mezza, e mentre ci gustiamo il mare e i bimbi scarrozzano, passiamo di fianco alla costa rocciosa del nord est di Evia. Qui le montagne scendono a picco sul mare e le poche calette di sassi hanno il mare subito profondo. E' tutto abbastanza alberato, tipo la penisola del Pelion.
Arriviamo in porto in un mare verde smeraldo, è il 10 agosto, quindi il momento top.
E' l'ora di pranzo e i ragazzi quando hanno fame non li si tiene, quindi ci si invola subito in una taverna a caso e mangiamo pescetti a gogo

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Barberino Tavarnelle (FI)

belvero

#25
Andiamo alla ricerca dei camping, che i nostri amici sono distrutti e devono montare una tenda a igloo a doppia camera comprata prima di partire, non li invidio per nulla.
Il primo camping è vicino a Patitiri andando verso sud dal porto. Salita con pendenza del 20% su cemento, e dopo nemmeno un km ci siamo, siamo alti sul mare e dubitiamo che l'accesso sia agevole, comunque c'è una grande ombra e grandi pini su tutto il pendio che scivola giu' verso il mare. Tutte tende auto e moto, niente camper. Decidiamo di andare a veder il secondo campeggio che è piu' nord in una baietta. 10 km di grandi curve e strade strette, ma sono agile come una lepre col mio piccolo furgoncino rosso foco.
Il camping è chiuso da due anni, una cameriera di una taverna, in un italiano eccellente ci spiega che troppe tasse, troppe beghe, il proprietario ha detto basta. Non c'è altro, sconsolati si torna al primo.
Camping Rocks. In realta' si potra' dire solo un gran bene di questa sistemazione.
Il campeggio piu' silenzioso della storia. Il propietario, che inizialmente era burbero e scontroso, si rivelera' gentile ed affabile e anche le altre due dipendenti sono squisite.
Ci piazziamo vicini ai frigo in comune, scelgo di non prendere la corrente, tanto abbiamo il frigo accanto.
Il bagno è a 20 metri, i nostri amici iniziano a piantare la tenda a 20 metri da noi. Abbiamo un piazzale di cemento di fianco e un tavolone malandato. Occupiamo tutto e utilizziamo il tavolone per il fornello per cucinare e i viveri e sul cemento montiamo tavolini e sedie. Tutto all'ombra, ah bene!
Il camping è una pacchia. Frequentato da giovani coppie greche in cerca di pace che dormono fino alle 10 del mattino, la sera dopo le 9 regna un silenzio assoluto. Ottimo. Il clima è surreale, un 'oasi di silenzio e di pace. Per andare al mare ci sono due sentieri, uno porta a una piccola baia di ciottoli e l'altro a un promontorio di scogli con acqua smeraldo e mare profondo. C'è un bar, poco frequentato da noi che siamo organizzati per cucinare in solitaria, poi siamo 8, con 4 bimbi di cui la piu' grande ha nemmeno sei anni. Ci sono altri bimbi, dei greci in tenda e degli austriaci di fianco a noi con 3 o 4 tende.



















Dopo aver piazzato camper e tenda, i nostri amici hanno svuotato il doblo' e con questo ci siamo spostati allegramente in 8 su tutta l'isola.
La zona a sud est è quella che ha piccole ma bellissime spiagge con pini che arrivano fin sul mare. Vista la vegetazione pare che il Meltemi, il vento da nord, qui non arrivi.
Le calette sono di sabbia o ghiaia e spesso in mare si trovano isole di sabbia fra gli scogli.
Il fondale è molto vario e molto animato. Pesci a branchi, orate e occhiate, tantissime aguglie, polipi, stelle marine a profusione, abbiamo visto e maneggiato di tutto, ricci e arselle, paguri e patelle.
Abbiamo provato anche a pescare, ma la voracita' dei piccoli pesci vanificava presto l'esca per i grandi, che pero' abbiamo mangiato a piu' riprese nelle farotaverne.
Generalmente con 80 euro si mangiava (in 8 bada bene!), ma  volte abbiamo speso anche 60 e una volta 110. Tutta roba fresca, verdure a gogo, korta, che è una specie di bietola, melanzane , fagiolini, peperoni e poi l'immancabile insalata greca e ancora pesce arrosto, pescetti fritti, acciughine e via. Talvolta anche la carne, agnello a gogo.
La costa nordovest è molto piu' frastagliata e battuta dal mare, in un paio di cale non siamo riusciti a fare il bagno per via di qualcosa di pizzicoso nell'acqua, non proprio meduse, ma l'effetto era quello, filamenti urticanti. Spesso infatti queste baie erano deserte.
Abbiamo goduto al panaghiri (la festa del paese) di ferragosto, dall'alto di Chora.
Con i bimbi piccoli comunque si preferiva essere a campeggio la sera, visto che alle 9 e mezzo generalmente crollavano e noi via di Ouzo.
Abbiamo girato tutta l'isola col fido doblo', dal punto piu' a nord a quello piu' a sud.
In 9 giorni abbiamo incontrato un solo camper ed anche se i punti per sostare in libera non sarebbero mancati, abbiamo deciso di rimanere nel camping.
Fino al 9 giorno, quando ho iniziato a scalpitare, volevo muovermi, volevo far ruzzolare un po' le gomme e visto che avevamo visto quasi tutto, ho proposto di andare.
Anche i nostri amici hanno pensato di muoversi e cosi', dopo aver sbaraccato tutto, ci siamo mossi verso il porto. Avevamo il biglietto di rientro su Kymi per il 22, ma abbiamo anticipato al 19. Poi una volta sul continente ci saremmo divisi. Noi volevamo vagabondare, loro volevano andare a vedere una parte del Peloponneso che non avevano visto due anni prima.
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Barberino Tavarnelle (FI)

belvero

Al camping avevamo socializzato con dei nostri vicini greci, sessantenni pensionati, uno architetto che aveva studiato a Firenze, e parlava un ottimo italiano, l'altro un giudice della corte costituzionale ancora in attivita'. Avevamo un sacco di domande sulla situazione economica e sociale greca del momento ed abbiamo trovato due interlocutori formidabili. Abbiamo fatto il viaggio di ritorno in nave insieme a chiaccherare. Concordano che per i giovani e le famiglie non è semplice. Molti hanno "mangiato" nel passato, e rimanere in patria, vuol dire scontrarsi con anni difficili. Hanno una buona fiducia in Tsipras, ma non si fanno illusioni.
Ci salutiamo per scendere in garage a prendere i nostri mezzi e salutiamo anche i nostri compaesani che si dirigono verso Atene e il Peloponneso, noi invece procediamo con l'esplorazione del sud di Evia. La zona che ci interessa sono i dintorni di Karistos. Avevo visto dalle foto satellitari che era l'unica zona con spiagge sabbiose e baie placide e azzurre. In tutto il resto dell'isola invece il mare va' subito giu' profondo oppure è battuto dal vento, soprattutto la costa rocciosa che guarda a nord. Ci sarebbero delle spiaggette niente male qui, difficilmente raggiungibili, ma lasciamo perdere. La strada è nuova e corre sul crinale, le distanze sono ampie ma si viaggia tranquilli, i bimbi si sono addormentati e io scendo giu', finchè la la parte nuova della strada finisce bruscamente e si rientra nella vecchia statale, stretta e piena di curve. Decidiamo di scendere verso Marmari. Niente di che', ma sembra di essere a Donoratico, un luogo di villeggiatura molto popolare, c'è un lungomare lunghissimo che percorre tutto il golfo verso sud punteggiato dalle tamerici. Andiamo fino in fondo e troviamo una spiaggetta a forma di onda che si allunga nel mare. Qui la strada è sterrata e decidiamo di tornare un po' indietro, senno' la polvere ci ricopre. Macchine e motorini, tutti greci, tre camper di italiani. Noi ci piazziamo dietro un camper di francesi lungo la strada e ci buttiamo in acqua. Dopo l'immancabile doccia, scendo le bici e si va' a cena in paese. Mangiamo in un ristorantino raffinato una spigola da urlo. Marmari è un luogo di villeggiatura molto popolare, tantissimi nonni e nipoti, nessuno straniero in giro. Sembra che da Atene, chi puo', prende il traghetto e viene qui, molte seconde case.
La notte si alta il vento, un signor vento. Al mattino vedo i francesi che fremono, avranno piu' di 60 anni, lui sale sul camper e tira giu' due tavole da windsurf con relative vele.
Gli chiedo se è il meltemi, si, dice lui, finalmente, durera' 5 giorni lo aspettavamo da una settimana, chiudo le vacanze in bellezza. In dieci minuti sono entrambe in acqua e li vedo volare via sul mare appiattito dal vento. Noi fuggiamo.
Andiamo a cercar riparo verso Karistos
Karistos è un bel paesone, con un bel porto e un lungomare vivace. Facciamo un po di spesa e superiamo il paese. La strada si snoda lungo calette e insenature. Ne scegliamo una e ci piazziamo di fianco a un baretto. Per 4 euro al giorno ci danno 2 lettini e l'ombrellone, ma si, facciamo i signori. Il mare è molto bello, ma non come mi ero immaginato, avevo visto foto diverse. Qui il vento c'è, ma molto meno, sicuremente tollerabile. Chiediamo se si puo' restare li' per la notte e i gestori dicono che non c'è problema. Ceniamo nel camper e ci mettiamo a guardar le stelle, una famiglia di greci con un ducato e un bel materasso dietro ci fanno compagnia. Al mattino ci accorgiamo che loro sono andati via, ma hanno lasciato 4 sdraiette da mare. Le lasciamo li', anche perchè siamo al completo. Il giorno dopo proviamo ad andare dalla parte opposta del golfo di Karistos, era questo che avevo visto dal satellite.
In certe zone, come qui e anche lo scorso anno in Calcidica, hanno cercato di lottizzare i terreni che digradano a mare, facendo dei grandi scempi, perchè poi, complice la crisi, nessuno o quasi costruisce, ma nel compenso rimangono ettari ed ettari di terreno marchiati da strade asfaltate che non portano da nessuna parte. Spesso non sono nemmeno segnalate e non rimane altro che seguire le tracce piu' scure dei pneumatici sull'asfalto, per arrivare a quella spiaggetta azzurra che si vede laggiu'. C'è da perdersi. Da quest'altra parte il vento soffia piu' forte, ma il mare è magnifico.







Torniamo a cena a Karistos e poi dormiamo in una spiaggetta tornando di nuovo sul posto.
Qui il mare è bassissimo per un chilometro buono. Un signore sulla sessantina viene a dirci che chiama la polizia se non ce ne andiamo. Io gli dico che si pranza e si va via e comunque abbiamo lo stesso diritto di lui a stare li' perchè non ho tirato fuori nemmeno una sedia, lui capisce e sene va. Dietro la strada ci sono 4 o 5 villette, in tutto il comprensorio saranno 12 villette. La storia sta' cosi'. Fanno le strade, portano la corrente, poi cominciano a costruire. L'acqua corrente non c'è, infatti è tutto un passare di camion cisterne. Insomma, hanno fatto dei trojai, ma la storia li ha fermati. Questa e le altre spiagge tutte intorno comunque meritano molto.
Torniamo a Marmari, decisi per prendere il traghetto per riportarci verso Atene.
In poco piu' di un ora e mezzo siamo a Rafina e scendiamo verso sud.
Vogliamo visitare il tempio di Poseidone sulla punta estrema dell'Attica. Dice sia un posto meraviglioso, questi greci non erano dei pollastri quando sceglievano i luoghi dove edificare un loro luogo di culto.



Arriviamo verso le 4 di pomeriggio e saliamo su verso le colonne. La vista spazia dall'alto su un mare accecante a 270 gradi. Eccezionale. Prendiamo un gelato al bar e si va a cercare un posto per fermarsi e pernottare. Camping non ce ne sono, via via che ci avviciniamo ad Atene la natura lussureggiante di pini e macchia mediterranea lascia spazio a strade, rotonde e palazzi.
Ci fermiamo per cena sulla spiaggia di Varkiza. Pescetti fritti, ma troppo fritti, mi servira' un bel po' di ouzo per digerirli. Intanto si fa buio e mentre la moglie e i figli si sdraiano dietro, io mi lancio nel traffico di Atene. Lo scopo è di attraversarla per dirigerci verso Delfi e poi verso lo Ionio costeggiando il canale di Corinto a nord. Atene è una bolgia, il Pireo ne è il fulcro. Passo davanti a tutti i cancelli per gli imbarchi delle isole, Dodecanneso, Creta, Turchia e tutte le altre li' di fronte, ma arrivato in fondo capisco che devo salire, il lungomare non mi porta da nessuna parte, saranno le 11 e non ci sono cartelli stradali. Poi vedo una 4 corsie in salita e un ingresso al buio, via. Svicolo dalla citta' lasciandomi indietro milioni di persone.
La strada per Delfi è lunga e contorta, é buio pesto, traffico zero, ma arrivo ad un colle con impianti sciistici (dicono i cartelli), sono sui monti Parnassos. Passo da Arachova all'1 di notte e c'è ancora gente in giro. Infine arrivo a Delfi e mi piazzio nel punto piu' alto del paese su un placido tornante fra le case. Al mattino andiamo a visitare il paese. Molto turistico, turismo mordi e fuggi, da un giorno e via, ma il contesto paesaggistico è molto bello, siamo altissimi e stto di noi si apre una vallata punteggiata da olvi a perdita d'occhio e in fondo il mare, il canale di Corinto. Le montagne sopra sono coperte di verde e le rocce sono color ocra, molto pittoresco. Il sito archeologico è tutto in salita. Moglie e figli non entrano e rimangono all'ombra, io mi lancio. Delfi è un posto magico veramente, anche la salita ha un senso. La storia dell'oracolo ha radici antichissime e magiche, è sempre stato un luogo di pellegrinaggio. In cima poi c'è lo stadio da atletica meglio conservato di tutta la Grecia. grande sudata, ma niente in confronto alle frotte di americani da quintale sbarcati da chissa' quale transatlantico ormeggiato al Pireo. Torno ai miei cari con due massime oracolari "Conosci te stesso" e "Niente di troppo", ma mia moglie mi fa' notare che è l'ora di pranzo e l'attimo filosofico finisce li'. Andiamo a mangiare agnello e sformato di verdure in un ristorantino nascosto e molto poco turistico, poca spesa molta resa.





Poi scivoliamo giu' verso il mare e poi verso ovest. Questo lato del canale di Corinto è poco abitato, ma ha qualche piccolo paesino interessante. Superiamo il ponte di Antirio e andiamo avanti verso la laguna di Messolonghi.
Messolongi è un bel paesone circondato da campagne coltivate e nel mezzo a una delle piu' grandi aree lagunari d'Europa. Un paradiso per i bird watchers. Dal paese c'è una lunga strada che si tuffa nella laguna, arriviamo nel pomeriggio e tutto sembra irreale, grandi riflessi e una luce abbagliante. In cima c'è una spiaggetta, un porticciolo, due ristoranti e poco piu'. Di fronte, un'altra lingua di sabbia con casette tipo palafitte, sono le seconde case dei costieri, la loro casa nel mare. Ci si arriva solo in barca.





Ceniamo baciati dal tramonto, pesce alla griglia per una spesa modica. Dormiamo nel parcheggio di fronte, sul mare.
La mattina dopo, tornando verso il paese, notiamo una miriade di ombre scure, sono i greci che si fanno i fanghi, con la poltiglia della laguna. Dice sia un gran rimedio per l'artrite, ma noi sentiamo una gran puzza di pesce. Comunque la laguna è molto bella, meriterebbe qualche giorno in piu', ma decidiamo che per gli ultimi giorni, sarebbe meglio sistemarci in un camping e star fermi 3 giorni, scegliamo di puntare verso Patra, per avvicinarci all'imbarco e facciamo il gran mirabolante ponte che collega le coste.
Superata Patrasso si va ancora a sud e finalmente trovo un cartello Camping Melissa.
Siamo vicino a Killini, a piu' di 50km da Patrasso, ma il posto è molto bello. Scopriamo che il camping è pieno di tedeschi e austriaci. Bah! Sembrano tutti rintanati qui, forse sono clienti abituali, molti con la roulotte, qualcuno col camper, qualche tenda, anche qualche greco.
La spiaggia è lunghissima e dorata, non c'è paese vicino, ma in compenso c'è una taverna self service gestita da 3 signore. Tutte le sere ceniamo qui. Passiamo 3 giorni di gioia e letizia, grandi passeggiate e bagni e magnifici tramonti, facciamo amicizia con i nostri vicini greci e le bimbe la sera, si mettono a vendere collanine sotto un lampione.





Siamo agli sgoccioli e presto rimontiamo sulla Minoan gigante. Troviamo i nostri compaesani che vengono da Nafplio. Non abbiamo cabina per il rientro e consapevoli che a Igoumentisa, i ponti liberi per dormire, saranno presi d'assalto dai Turchi (esperienza dello scorso anno), ci piazziamo in una angolo ampio tutti ed 8.
A mezzanotte, mentre i bimbi dormono arrivano i turchi. Mosso a compassione, faccio spazio a due famiglie con 5 bimbi, di cui uno piccolissimo. Siamo stipati come le sardine. Si chiacchera un po', poi si dorme poco e scomodi.
Ad Ancona svicolianmo veloci e siamo a casa nel Pomeriggio.
Grande T4, grande vacanza, siamo neri forte e ancora salmastri. Non rimpiango per niente il bestione che avevo. Sono arrivato dove non avrei potuto prima e anche oggi lo uso conme un pulmino quando carico i nipoti e siamo 6. Grande mezzo. La prossima estate Creta
Questi siamo noi dall'alto di capo Sunio

rural revolution, orto o muerte
2.4 AAB Carthago Malibu
2.5 ACV Barroccio 3 posti

Barberino Tavarnelle (FI)

carlux

Gran racconto, grazie!


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Carlo

pulp

grazie!

" batterie e rullini per le mie macchinine fotografiche, orzo, farro e olii essenziali per la moglie" ...ho visto me con la mia girl in questa frase.


Fabio
se da sei mesi sei ancora nello stesso posto.... ti stanno crescendo le radici...

ulan_bator

Citazione
......rullini per le mie macchinine fotografiche.....


:) C'è qualche analogico in sala?   ;)
... Se il tempo è denaro il denaro non è tempo: il sistema non è reversibile!

Abbiamo tutti 2 vite. E la seconda comincia quando si prende coscenza di averne solo una!

T4 California Coach 2.4 AAB "Andamento Lento" 1995 - pannellato Waris 250 W al Panel Day 3, doppi servizi e vista panoramica.
(AL)