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Abruzzi in purezza, statali a go-go ed altre storie di ferie

Aperto da Cordy, Settembre 23, 2023, 10:55:45 AM

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Cordy

3 segue.
Ci svegliamo, non troppo pimpanti, la mattina dopo, dati i problemi "acustici" della notte. Con mia moglie l'accordo, da sempre, è: "se fuori c'è casino, facciamo il morto". Cioè, silenzio totale a bordo.
Quindi, è il momento di scambiarci qualche opinione. È presto detto: non ha minimamente sentito i ragazzacci, mentre i lupi, si. Ma non più di tanto. Vabbé, si vede che io sono più "selvatico"... ;D

Fatta un'abbondante colazione, decidiamo di partire. L'idea originale per il tragitto da intraprendere, per il primo tratto, prevedeva l'avvicinamento da Ascoli (e siamo arrivati da Rieti...) e più o meno questi punti focali, ricavati da un percorso che tocca diverse fortezze dell'area più interna degli Abruzzi:



Quindi, direzione Aquila. Che avevamo già visitato, moltissimi anni fa, direi nei primi anni 2000. Cioé pre-terremoti. Ne serbiamo un bel ricordo. E poi, siamo nella settimana della "Perdonanza celestiniana", quindi una visitina ci sta tutta. Verifico con park4night la situazione e trovo un'area con carico e scarico: perfetto! Imposto il navigatore e... via dalla pazza folla. In effetti, siamo ancora nella settimana di Ferragosto e l'affollamento, per i nostri gusti, intorno al lago, è persino eccessivo. Con qualche vicissitudine (Aquila, con Sulmona, è uno dei pochi posti che hanno le strade in disordine, per il resto abbiamo sempre trovato dei veri e propri biliardi), arriviamo all'AA (Area Attrezzata) de l'Aquila. C'è solo un posto disponibile, quindi mi metto lì. Poi, cerco lo scarico, per organizzarmi mentalmente. Non è più accessibile, causa un cantiere. Avviso p4U, che vedo ora che ha corretto l'indicazione e cominciamo la visita della città. L'AA è in fondo a via XXIV maggio, proprio in linea retta con il viale principale della città. Purtroppo, avendo visto la città prima dell'ultimo terremoto, già tutta fasciata per il sisma degli anni '90 (96?), ci impressiona. Parecchi lavori sono stati fatti, ma moltissimo resta da fare! La città, per le parti che sono state finite, è di un bianco abbacinante, per il resto... impalcature, puntelli, parti ancora crollate e di difficoltoso recupero.
Un disastro, insomma. Almeno per noi. Facciamo prima un tentativo di arrivare a Collemaggio, ma ci sono grandi lavori in corso per allestire i palcoscenici: scopriamo che per tutto il periodo della perdonanza celestiniana (vi consiglio di fare qualche ricerca su internet, perché il suo significato è antico e profondo), dicevo: per tutto il periodo, ci sono grandi manifestazioni culturali e sportive. Beh, almeno la vita è ripresa, più forte di prima. Da questo punto di vista gli aquilani onorano la loro fama di uomini tòsti.
Da Collemaggio facciamo una bella passeggiata in centro, toccando tutti i punti d'interesse. Notevolissima (e, miracolosamente, intatta!) la basilica di san Bernardino da Siena, che visitiamo con calma, impiegando quasi 2 ore all'interno. Siamo fatti così: le chiese sono uno scrigno, che testimonia della storia e della vita delle popolazioni locali più di molti musei.
Lì vicino ci fermiamo a pranzo in una rosticceria, con qualche tavolino. Un pranzo ottimo (specialissime le patatine ed il coniglio!) ad un prezzo più che corretto, nel momento in cui, sui giornali, impazza la polemica degli "scontrini pazzi". Forse il fiuto del vecchio viaggiatore ha colpito ancora! 8) Valutate voi:





E siamo di ritorno al camper. Oh, che si fa, di bello, adesso? LA BOMBOLA! Sono in una città, ci sarà un rivenditore di camper, no? Lo identifico, trovo l'indirizzo, controllo: ci è di strada. Quindi, partenza. E ovviamente, è chiuso per ferie... :-[  beh, siamo qui... facciamo anche scorta in cambusa. Siamo in una zona commerciale, facciamo un po' di spesa. Poi, partenza, per Santo Stefano di Sessanio. Dove arriviamo a metà pomeriggio. Un po' di sano relax e poi ci facciamo un giro per il paesino, che è in graduale corso di riparazione (il sisma ha colpito anche qui, due volte!). Purtroppo, invece di essere abitato da locali, man mano che gli immobili vengono ripristinati, sono destinati ad "albergo diffuso", cioé affittati ai turisti. Insomma: il paese è spopolato, un po' finto. Però la struttura si è conservata ed ha un classico fascino medioevale. Richiede buona gamba, perché non c'è un metro in piano, nemmeno a pagarlo. Tutto una scaletta, un vicoletto in ripida salita (o discesa), però architettonicamente è un piccolo gioiello, che val la pena visitare.





Ma, come dicono a Milano, si è fatta una certa... cioè è ora di cena. Quindi si torna al camper, per una cena più frugale del pranzo consumato al ristorante... ma quando arrivo al Carthagone, mi trovo di lato "'sta cosa":



I tedeschi sono proprio strani... bello ma scomodo, per girare in queste stradine, secondo me. Comunque, de gustibus...

La notte scorre tranquilla. Silenzio assoluto, l'area parcheggio di Santo Stefano di Sessanio è piana e tranquillissima, a parte qualche mezzo che arriva sul tardi o riparte sul presto. Nulla di particolare, infatti, complice anche la stanchezza, dormiamo benissimo.

3 fine / segue (PS: fra due giorni, seguirà fra 2 giorni: domani bigio scuola e vado a fare un'escursione in montagna con gli amici  ;) ).
Ciao!
Stefano - Piacenza
Carthago Malibu 31.1 su VW T4 P.L. - 2.4D 5 cil. (AAB) 57 kW del 1992

mizio500

Ciao Cordy, via XXIV maggio è quella che si incrocia con porta Napoli? Cosiddetta area di sosta è sotto gli alberi?
Mi ci sono fermato una settimana prima, infatti x lo scarico siamo andati poi al centro commerciale...
Ma la zona era tutto sommato silenziosa.
Sotto i 1000 non è vacanza

Cordy

Citazione di: mizio500 il Settembre 26, 2023, 12:58:02 PMCiao Cordy, via XXIV maggio è quella che si incrocia con porta Napoli? Cosiddetta area di sosta è sotto gli alberi?
Mi ci sono fermato una settimana prima, infatti x lo scarico siamo andati poi al centro commerciale...
Ma la zona era tutto sommato silenziosa.


Si, proprio quella. Però non è perfettamente in piano (per lo meno, non tutte le piazzole). Lo scarico c'era, una volta, dietro all'edificio che ora stanno ristrutturando (credo una vecchia dogana), l'ho trovato. Ci si accede a piedi. Avrei potuto anche scaricare il porta-potti, in emergenza, ma, come leggerete nelle puntate successive, l'autonomia è elevata, anche in piena estate. 8) E poi, c'era su un coperchio. Non sapendo bene se fosse fruibile, dati i lavori in corso, onde evitare discussioni complicate con qualche muratore, ho preferito astenermi...
Ciao!
Stefano - Piacenza
Carthago Malibu 31.1 su VW T4 P.L. - 2.4D 5 cil. (AAB) 57 kW del 1992

Aiace

Grazie Fratel Cordy, bellissimo racconto. Ricco e piacevole. Il tocco del Tour operator c'è ma è discreto e, soprattutto, utile.

Vabbeh... di fronte a una uscita con gli amici... aspetteremo ;)
T4 Beach
ACV 2.5TDI

Starsky

Cordy, Cordy. Quanti ri-cordy.

Stai praticamente ripercorrendo il mio primo tour dell'Abruzzo. Ormai 15 anni fa e non furgonato.

A Santo Stefano c'era ancora il torrione in piedi (ora temo resterà per sempre quella specie di scheletro d'acciaio). C'era ancora la chiesetta nella vallata (spero l'abbiano ripristinata ma ne dubito). C'era già l'albergo diffuso ma era tutto sommato un paese vivo. La locanda di Geppetto era il mio punto di riferimento, e il baretto nella piazza il primo posto in cui ho scoperto Ratafià e Genziana.

L'Aquila poi non ne parliamo, una ferita aperta. Ma d'altra parte ogni volta che sento gli amici abruzzesi per avere notizie mi ricordano che il sotto il simbolo della città campeggia "immota manet".

Non ho capito se sei già passato o passerai una notte a Campo Imperatore, là sì che li becchi i lupi.

Per il resto un abbraccio. Buon viaggio e chissà che a breve non si riesca a organizzare un altro bel raduno.
T4 California 2.5 TDI 102cv - a.d. 1999 (Zvàn)
Cesena (FC)
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Matt Kirby: "Appena fatto il colpo, andremo a spassarcela in Florida!"

Wilbur Walsh: "Ma ci siamo già in Florida..."

Cordy

Ciao Starsky, che piacere rileggerti!
Il torrione è stato totalmente (o quasi) restaurato.
La chiesetta invece è ancora chiusa e puntellata, dicono messa fuori, vicino al camposanto.
Per il Ratafià (liquore a base di ciliegie, sveliamo cos'è), ne abbiamo portato a casa un campione, che i miei figli stanno avidamente demolendo ad ogni occasione utile...
Ciao!
Stefano - Piacenza
Carthago Malibu 31.1 su VW T4 P.L. - 2.4D 5 cil. (AAB) 57 kW del 1992

Cordy

Puntata numero 4.
Chi ha avuto la bontà (e la pazienza...) di seguire fin qui le peripezie di due vecchi-camperisti-vecchi (no, non è un errore, la ripetizione ha un senso... ;)  siamo esperti, ma tendiamo ad essere anche "veciòti").
Dicevo... avrete notato che siamo arrivati al quarto giorno ed alcune basiche attività, che di solito non si illustrano, nei diari di viaggio, ma che sono ben presenti ad ogni camperista, non sono state menzionate.
A parte l'ansia da batteria scarica e da bombola vuota, che a questo punto del viaggio... ho deciso di ignorare... dato che la batteria si è rimessa a funzionare (alla perfezione!) e la bombola, usata solo per rarissime cotture (dato che fa caldo) e per il frigorifero, dovrebbe bastare per tutto il tempo della vacanza... uffa, sono il solito, che divaga... mancano gli scarichi-carichi di acque chiare, grigie e nere, no?
Perché, tutto sommato, oltre ad essere un mezzo energeticamente autonomo, ha anche una bella autonomia idrica, usato in due. Però, dopo tre giorni, anche noi avremmo bisogno di una doccia, anche se il condizionatore aiuta tantissimo, specie in questi giorni di caldo, non atroce, perché l'altitudine è comunque elevata, ma insomma, non siamo certo in inverno. Uff, altra variazione sul tema... beh, insomma: stasera, campeggio! Doccia, camper stop e relax totale.

Però, sarà stasera, è ancora mattina, quindi cominciamo a pensare alla prossima meta. L'idea iniziale del viaggio era vedere i sistemi di fortificazione dell'interno; vi metto, per dare un'idea della rete, una spiegazione del sistema di avvistamento e segnalazioni ottiche (specchi di giorno, torce di notte), con le linee che rappresentano la possibilità di essere visibili l'un l'altro fra due fortezze:



Beh, poco da scegliere: quel grosso punto rosso, è al centro della ragnatela. Andiamo a Rocca Calascio! Vi metto una foto, giusto per richiamare alla vostra memoria uno dei punti più iconici, la chiesetta, poco sotto il castello. Il posto è stra-famoso, stra-fotografato, usato come set cinematografico per film di cappa e spada od ambientazione medievale. Merita il problema di arrivarci.



Sembra un po' di essere a Rimini... :(  Per arrivare, infatti, bisogna lasciare il mezzo in un comodo parcheggio in paese, poi si sale una scalinata, si prende una navetta, che in pochi minuti sbarca alle porte del paese "di sopra". Da lì, in 10 minuti a piedi su un largo sentiero, si arriva alla chiesetta e poi, su un sentiero non adatto a chi ha problemi fisici, al castello:



Scendendo, mi voglio togliere un capriccio: vedere l'interno della chiesa, "ovviamente" chiusa, sprangata. :-\  Quindi, uso un piccolo trucco imparato anni fa: appoggio il cellulare ad un vetro, facendo schermo come posso al sole (c'è un riflesso, purtroppo non ho 4 mani...):



Peccato, so che all'interno ci sono cose che meriterebbero una visita, ma con la folla che c'è oggi.... lasciamo perdere, non si troverà il modo di farsi aprire. Ci lasciamo qualcosa per una nuova gita in tempi più favorevoli...
Scendiamo in paese ("alto") e decidiamo di fermarci a mangiare qualcosa al rifugio. Nel menù c'è sia l'insalata di fagioli, che di lenticchie, coltivati sul posto. Io e mia moglie li adoriamo (e credo che avremmo anche l'approvazione di Raudo!). Quindi, gnamm! Ottimi!
Io però sbaglio ed ordino 2 lenticchie, quindi poi quando ce le portano, vedendo le nostre facce deluse sono così gentili da portarci "un assaggio" (gratis!) che in pratica è un'altra porzione di fagioli. Ed il prezzo è più che ragionevole, considerando DOVE siamo e la fatica che fanno, in un rifugio così, ad approvvigionare le materie prime, che ci son parse proprio di primissima qualità. BRAVI!

Prima che la fiumana di gente inverta il flusso, scappiamo al mezzo. Quindi, navetta e breve visita anche al paese "di sotto". Ah: in questa stagione la strada per salire al paese di sopra, è chiusa. Si sale a piedi (ma è una salita bella lunga e ripida) o con la navetta.
Però... stamattina, salendo dal parcheggio al paese "di sotto", avevamo notato un caseificio, proprio di lato alla scalinata. Veniva fuori un profumino! Però, non potevamo portarci dietro un pecorino, no? Avrebbe preso un bel caldo. Al ritorno, purtroppo, però, lo troviamo già chiuso. E sono aperti solo la mattina. Altra cosa che ci lasciamo per un altro giro...

Arrivati al mezzo, al sole in un piazzale pieno di camper, lo spalanchiamo tutto, mangiamo qualcosa e poi andiamo a vedere San Pio delle Camere, curioso esempio di fortificazione a corte (cioè, a cortile). Per finire, camping! Un po' di sano relax, ci leggiamo le polemiche sempre più forti sui metodi truffaldini per gonfiare il conto ai turisti, mentre noi, oggi, abbiamo addirittura ricevuto una porzione di insalata di fagioli in omaggio. Boh? Saremo più simpatici? :P

Tornando al camping: purtroppo, il 7 fonti ha un difettuccio. Non si può fare camper stop, perché non hanno il pozzetto. Gentilmente, il titolare mi apre il pozzetto della biologica e lì vuoto il porta potti (uso un liquido ecologico) e poi mi lascia riempire la tanica e mezza che abbiamo usato in 4 giorni, nei lavatoi. Le grigie le scaricherò da un'altra parte, tanto sono a metà circa, secondo il misuratore di livello.
Siamo fra i pochissimi che hanno un po' d'ombra, essendo arrivati verso le 16. Ottimo, ma poi, fatta la doccia, inizia a tirare vento; il nostro mezzo è parcheggiato proprio in senso trasversale alla valle e... il vento è bello sostenuto e freschissimo. Per mangiare, dovremo chiudere un po' le finestre, perché non fa poi così tanto caldo!

Notte tranquillissima, a parte, ogni tanto, il rumore di qualche zip che si apre: sono i motociclisti, in tenda, che sono arrivati tardi, dopo una bella bevuta di bitta e che ... vanno a ripristinare l'equilibrio idrico perduto nei bagni (pulitissimi). ;D

Domani è un altro giorno e si vedrà...
4 fine / continua
Ciao!
Stefano - Piacenza
Carthago Malibu 31.1 su VW T4 P.L. - 2.4D 5 cil. (AAB) 57 kW del 1992

Cordy

Per l'esattezza: il paese "di sotto" è Rocca Calascio.
Il paese "di sopra" è Castel del monte.

Aggiungo un'altra nota di servizio, ad esclusivo beneficio di Starsky: il torrione di Santo Stefano di Sessanio.

Restaurato talmente bene, da sembrare fin troppo nuovo, per i miei gusti.

Ciao!
Stefano - Piacenza
Carthago Malibu 31.1 su VW T4 P.L. - 2.4D 5 cil. (AAB) 57 kW del 1992

Aiace

Mi sono riletto anche le puntate precedenti e me lo sto gustando 8)

Mi rilassa e mi istiga allo stesso tempo.

Grazie ancora.

P.s. mi permetto un consiglio... la prossima volta il pecorino prendilo subito e se dovesse scaldarsi ci fai un aperitivo rustico prima del fagiolo e lenticchie ;)

T4 Beach
ACV 2.5TDI

Cordy

Già non reggo i formaggi stagionati (manco una grattatina leggera di grana...), che mi fa venire il mal di testa. Mangiare una forma in due... ;D  la vedo dura! Grazie per il consiglio, comunque. La nostra idea era di portare qualcosa a casa e magari prendere della ricotta di pecora, se ne avevano (mai provata? sia fresca, che dura... ;) ).

Aggiungo la foto della "chiesetta nella valle", credo, sempre a beneficio di Starsky.



Era questa (chiesa delle anime sante, o del suffragio, infatti ha attaccato il suo bravo cimiterino, come avviene in Alto Adige, ad esempio)?
Ciao!
Stefano - Piacenza
Carthago Malibu 31.1 su VW T4 P.L. - 2.4D 5 cil. (AAB) 57 kW del 1992

mizio500

Sotto i 1000 non è vacanza

Cordy

 >:(  >:(  :(

Avevo pubblicato la quinta puntata. Ma non la vedo! Mezz'ora strappata faticosamente al lavoro ed alla famiglia e non capisco dove possa essere finita.  :'(  :'(  :'(
Ciao!
Stefano - Piacenza
Carthago Malibu 31.1 su VW T4 P.L. - 2.4D 5 cil. (AAB) 57 kW del 1992

California Lilla

Se ne è appropriato Aiace è la tiene tutta per sé..

Inviato dal mio SM-A037G utilizzando Tapatalk

Alessandro, gruppo T4 Roma.
alessandrodebosis@gmail.com

Cordy

Ahimé. Mi sa tanto che, invece di premere "Invia messaggio" ho premuto "Anteprima"...
Lo riscrivo, spero stamattina stessa. L'età... ;D
Ciao!
Stefano - Piacenza
Carthago Malibu 31.1 su VW T4 P.L. - 2.4D 5 cil. (AAB) 57 kW del 1992

Cordy

#29
5 segue (bis, perché non ho pubblicato un paginone di testo... spero apprezziate lo sforzo, voi 4 lettori).

Sveglia presto al camping 7fonti. Oggi il programma prevede la visita del castello di Bominaco e delle due chiese del paese: il piccolo oratorio di San Pellegrino e la chiesa di Santa Maria Assunta.
Vedo sulla cartina che la strada è decisamente tortuosa, probabilmente stretta e quindi, colazione e poi veloce partenza. Morale: nessuna auto in incrocio ed alle 9 siamo parcheggiati nel piazzale principale del paese. Dopo una breve salita, siamo già all'oratorio, che però è chiuso. :( Oh, porc... sta a vedere che... no, aspetta, c'è un cartello. Leggo e scopro che si può accedere, ma solo con visite guidate, chiamando un certo numero di telefono. Mah. Essendo ancora presto, decidiamo di entrare nel recinto e salire a vedere anche Santa Maria Assunta. Nella salita, aggiriamo l'oratorio e fotografo il retro, che trovo "particolare" (e scopriremo poi perché!):



Arrivati davanti alla chiesa "superiore" di santa Maria Assunta, troviamo la porta aperta e gente all'interno. Che fortuna: è la guida, che ha appena iniziato il suo primo giro e che ci invita ad entrare. In totale, guida compresa, siamo in 6! La chiesa è esempio perfetto di romanico. In pietra locale, chiarissima, nuda, essenziale, con un altare ed un pulpito finemente scolpiti. Usciamo per scendere all'oratorio e ne approfitto per cogliere la facciata di Santa Maria Assunta nella sua purezza:



Torniamo in basso, ma prima la guida si ferma a spiegarci la facciata che mi aveva colpito, che ora è la posteriore dell'oratorio. In origine, si parla del terzo-quarto secolo dopo Cristo (appena dopo l'editto di Costantino, insomma!) questa era la facciata principale. La chiesetta è appoggiata ad uno sperone di roccia e dall'altra parte c'è una scala che "scende", letteralmente, in Chiesa. Le due chiese, cintate da una cancellata, erano parte di un complesso monastico, molto potente, grazie alla presenza del castello. Quindi, i monaci, in origine, aprivano la porticina e scendevano in oratorio a pregare. Il rosone, in effetti, funge da oculus, cioè una sorta di meridiana. Scendendo poi dall'altra parte, entriamo nel porticato frontale e quindi, la guida ci apre la chiesa, chiedendo di fare attenzione al gradino, perché solo quando saremo tutti dentro accenderà le luci. In silenzio, entriamo e ci disponiamo tutt'intorno. La guida accende le luci ed ecco cosa si presenta ai nostri occhi stupiti (PS: le due foto non sono mie, sono tratte da internet, all'interno è vietato usare il flash).
Vista verso la parete posteriore:


E vista verso la parete anteriore, l'attuale ingresso:


La chiamano "la cappella Sistina d'Abruzzo" ed ora capiamo perfettamente perché. Il ciclo di affreschi è antichissimo, si parla dei tempi di Carlo Magno! Mi fermo qui, nle riferire la descrizione, per chi vuole approfondire, ecco un link (da cui ho tratto anche le 2 foto) al sito FAI: Oratorio Bominaco

Noi, avendo visto il grande santo raffigurato sulla parete di fondo (a sinistra della porta, nella seconda foto), per tutto il giorno non dovremo temere una morte improvvisa  :) .

Oggi è sabato, ho tempo, mi diffondo brevemente...
Il santo in questione è san Cristoforo (letteralmente, colui che porta Cristo, infatti viene spesso dipinto in grande, con un Gesù Cristo in piccolo su una spalla (come in foto)... ebbene, è sempre stato venerato come protettore contro la morte improvvisa. Bastava vederne un'effigie, per essere al sicuro per tutto il giorno. Ma perché temere proprio la morte "improvvisa"? Semplice: oggi ci si confessa molto poco ed in modo semplice. Una volta, la cosa era meno banale e scontata e poi aveva un risvolto economico: spesso la penitenza non si limitava a "dire qualche preghiera", ma aveva risvolti pecuniari (il traffico di indulgenze a pagamento portò allo scisma con i protestanti!). La povera gente, quindi, non poteva confessarsi spesso. Come fare? Implorare san Cristoforo di non farci morire all'improvviso, per darci almeno il tempo di confessarci! 8)
Ecco, quindi, un san Cristoforo gigante, impossibile da ignorare, uscendo dalla chiesa, dopo la messa quotidiana del mattino, prima di avviarsi ai campi! :)

Ancora due curiosità: in mezzo alla chiesa c'è un muro, con un varco, perché i monaci stavano da una parte ed il popolo dall'altra.
Inoltre, i cicli pittorici sono straordinari, in particolare quelli sulla sinistra entrando, perfettamente conservati (a destra, fuori c'è il terreno e l'umidità li ha rovinati). E di argomento non solo religioso: c'è un bellissimo ciclo che è un vero e proprio calendario, con tanto di costellazioni (l'oroscopo...). Per finire, pare che il giorno di san Cristoforo il sole, passando nell'oculus, illumini la faccia di san Cristoforo, a mezzogiorno in punto. Hai capito, i "selvaggi"?

Usciamo, sbattendo le palpebre, offuscati dalla luce del sole, ma anche da tanta bellezza. Fuori, ci accoglie una piccola folla di turisti: come siamo stati fortunati, eravamo in pochissimi!

Da qui, un piccolo percorso in salita ci porta ai ruderi del castello. Sigh, essendo in posizione davvero strategica è stato regolarmente bombardato, anche nelle ultime 2 guerre ed il risultato è che si tratta proprio di ruderi:



da cui però si gode una vista eccezionale:



Torniamo al camper che sono le 11 circa. Ottimo, facciamo un caffé e poi, partenza. Si va alla piana del Fucino. Strada facendo, facciamo carburante, nel distributore con il prezzo più basso di tutto il percorso. Sbarchiamo quindi a Celano. Parcheggio in uno stallo automobilistico, ci sto perfettamente (grazie T4! qui sarebbe stato un affar serio, parcheggiare un camper) e poi saliamo al castello Piccolomini, a vedere la collezione d'arte Torlonia. Ecco il castello, davvero imponente:



Qui l'ingresso alla collezione, posta nella parte interna (ora un palazzo signorile), del castello:



Secondo me va proprio vista, ci sono numerosi reperti, organizzati cronologicamente e consente di cogliere la specificità dell'arte abruzzese, con particolare riferimento a questa zona. Inoltre, ci sono numerosi reperti romani provenienti dagli scavi di Alba Fucens, poco lontana.

Fra una visita e l'altra sono arrivate le cinque. Raggiungiamo il mezzo e facciamo un tentativo (infruttuoso) di scarico nei pressi. Boh? Il serbatoio delle grigie segna 2/3 ormai. Acqua non ne perdiamo, ma prima o poi dovremo pur scaricare! Inoltre, la cambusa è vuota. Faccio un veloce controllo e trovo un parcheggio sicuro (secondo park 4 night) vicino ad un centro commerciale ad Avezzano. Oooook! Andiamo a fare la spesa, tanto voglio aggirare la piana del Fucino, per andare a vedere il castello di Ortucchio, domani...

Quindi: via per Avezzano. Arriviamo al centro commerciale "I Marsi" (credo un'iperCoop, ma non ci giurerei...) parcheggio il T4 e scendiamo. Strano: poco lontano, in mezzo al parcheggio, c'è una tettoia con sotto... urca! ma sono scavi romani! :o



Il cancelletto è aperto. Ci sono 3 tizi dentro... entriamo anche noi. C'è una dei tre che ha in mano una grossa cartella tipo raccoglitore da ufficio e... salta fuori che è un'archeologa.
E che solo oggi si poteva visitare l'area, frutto degli scavi archeologici seguiti al ritrovamento, durante i lavori di realizzazione del parcheggio, di una villa romana. Ho usato il passato "si poteva", non a caso: sono le sei e mezza passate e l'orario di visita era finito mezz'ora prima, alle 6. Però... l'archeologa è davvero appassionata al suo lavoro, noi non siamo ancora completamente "cotti", ci si mette a chiacchierare amabilmente... arrivano anche il marito ed i figli dell'archeologa (santi...  ;D ) e continuiamo a chiacchierare fino alle 20, scoprendo non solo i tesori di quella villa in particolare (una azienda vinicola per romani ricchi e potenti), ma anche tutte le ricchezze e gli scavi del territorio. Addirittura, alcuni scavi sono stati fatti e poi ricoperti. La professoressa nel raccoglitore ha foto a profusione...
Prima di salutarci, l'archeologa ci invita a vedere anche i reperti presenti NEL centro commerciale, in nicchie all'interno dei pilastri: la vera di uno dei pozzi, finemente scolpita, alcuni gioielli, un grosso vaso.
Entriamo nel centro commerciale e per prima cosa facciamo la spesa, sennò stasera non si mangia! Poi, cerchiamo i reperti, ma non li troviamo. :-[  E' la stanchezza, ma non demordo. Vedo due incaricati della vigilanza e chiedo a loro. Ovviamente, non ne sanno nulla, finché ad uno dei due viene in mente che, mah, si, forse... giriamo un angolo ed eccoli lì. A questo punto, però sono proprio cotto (c'eravamo passati davanti!).
La gente comincia a lasciare il centro commerciale, perché sono quasi le 9, io ho lì i metronotte... ci provo! "Scusi, siamo qui in camper, dobbiamo ancora cenare, sono proprio stanco, è stata una di quelle giornate...! Se dormiamo qui nel parcheggio, ci sono problemi?".
Mi rassicurano: va bene.

Quindi, torniamo in camper, apriamo tutto, alziamo il tetto e via! Mentre io preparo la tavola, mia moglie prepara la cena. C'è fresco, si sta proprio bene.
Stiamo per metterci a tavola ed arriva il proprietario della lussuosa Tesla che era parcheggiata vicino a noi. Per darsi un tono, ci augura buon appetito e noi rispondiamo con il più classico: "Vuol favorire?". Morale: altro quarto d'ora di chiacchiere, il tizio è di Avezzano, emigrato in Germania. È qui in vacanza ed in breve ci racconta la storia della sua vita  :) . Poi, se ne va. Noi ceniamo, facciamo ancora due passi "digestivi" in un parcheggio ormai deserto e poi ce ne andiamo a nanna.

Giornata fantastica: il contatto con chi vive il territorio è la cosa migliore che il camper riesce ad offrire. E poi, oggi è proprio stata una giornata "piena".

5 fine - segue (con la perdita di ieri, è andata a finire che avete guadagnato la storia di san Cristoforo... ci rileggiamo lunedì, buona domenica a tutti i miei 4 lettori).
Ciao!
Stefano - Piacenza
Carthago Malibu 31.1 su VW T4 P.L. - 2.4D 5 cil. (AAB) 57 kW del 1992