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Creta 2016

Aperto da belvero, Agosto 02, 2016, 02:40:30 PM

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belvero



La mattina dopo, bagno e pranzo e via verso la regione di Sfakia. La zona fra le piu' imperviedi Creta, fra le meno popolose, ma fra quelle con piu' attrattive turistiche. Qui non ci sono grandi centri, ma grandi montagne, grandi gole scavate negli anni dai fiumi attivi solo in inverno, mare incontrastato. La meta è Hora Sfakion dove si ferma la strada, qui non si va' piu a ovest. I paeselli che si trovano piu' in la' sono raggiungibili solo a piedi o via mare. C'è un percorso che corre lungo la costa, per buoni camminatori. Non noi, coi ragazzi poi. L'attrazione piu' ambita poi sono le gole di Samaria, un percorso di 6 ore che porta dai 1000mt al mare di Aghia Roumeli. Anche questo un percorso per buone gambe, e scarpe da trekking, non con infradito. Avevo parlato con persone che anni fa' l'avevano fatto partendo all'alba dal paesello di montagna per arrivare dopo mezzogiorno al mare. L'ultimo tratto molto afoso e senza ombra, ad agosto mi dicono impegnativo.
Ad ogni modo, parcheggiamo in alto e scendiamo a visitare il paese di Hora Sfakion, tutto bianco, sali scendi, caratteristico, ma anche pieno di ristoranti sul mare acchiappa-visitor. Scendiamo a una spiaggia di ciottoli alla fine del paese. Prendiamo un ombrellone e due lettini per 2 euro pagando a una graziosa sfakiota. Il mare è profondo e le scogliere scendono a picco. L'acqua è freddissima, si sente che dalle montagne, una sorgente entra diretta in mare e con la maschera si vedono onde fredde che si mischiano al caldo mar libico. A tratti sembra che l'acqua brilli. Facciamo un po di spesa e ripartiamo poco prima che il battello scenda l'orda di turisti. Ci sono una ventina di pullman in coda su un piazzale ad attendere. Assistiamo all'attacco alla diligenza. Tutti corrono per prender posto. Molti devon tornare a recuperare l'auto all'inizio delle gole di Samaria. Altri sono parte di un tour organizzato partito da Chania, qualcuno è sceso da una nave da crociera ed hanno il pullman che li aspetta (sono quelli piu lenti) noi partiamo prima che partan loro che trovarsi 20 pullman davanti su una strada che ci porta a mille metri di altezza con tornanti e gole profonde non mi piace.



La meta prossima è Paleochora, ma dobbiamo girare intorno ai monti Lefka, passando per Chania per poi riscendere a sud, sono 140km di strada di montagna. Bellissimo il primo tratto in salita. Si entra in una gola profondissima, boschi di conifere, picchi altissimi, questa zona somiglia all'interno della Corsica, ma molto piu arida. Le vette sono completamente brulle e le rocce sono talmente chiare che sembrano bianche con la luce del tramonto. Ci fermiamo a una taverna sulla strada per cena subito dopo il paesino di Ammoudari, una piccola pianura coltivatissima, il rifugio degli sfakioti, grandi ribelli montanari. Il ristoratore ci consiglia di dormire nel campo sportivo e seguendo le sue indicazioni entro sulla brulla terra che non vede palle da tempo. Grande notte stellata.





Al mattino ripartiamo e decidiamo di far tappa a Chania, sosta tecnica per il mercato e poi decidiamo di fare anche una lavatrice, ci sistemiamo in camping a Chania. Di tutti quelli che abbiamo visitato il peggiore. Grande spiazzo di olivi rinsecchiti, polvere, comitive di adolescenti olandesi e danesi che fanno un gran casino. Il mercato invece merita, nel lungomare a ovest della citta', compriamo olive, qualche chilo di miele, frutta e verdura freschissime.
Dopo una notte a lottare contro le zanzare ripartiamo per il sud alla volta di Paleochora. La strada è molto bella e con paesaggi bucolici, oliveti e campagne coltivate. Sullo sfondo sempre i monti bianchissimi che abbiamo circumnavigato. Arriviamo al paese sul mare che ci sembra niente male e  dopo aver letto qualche parere di altri precursori, non vado al camping vicino al paese ma mi fiondo al Grammeno, a 4 km a ovest.





Camping molto tranquillo, in riva al mare, gestori distratti ma scorbutici, baretto sul mare aperto a tutte le ore. La spiaggia è fine e il mare è calmo, ci sono scogli e ci dedichiamo alla cattura dei granchi coi ragazzi. Stiamo 3 giorni a guazzo nell'acqua osservando sogliole e stelle marine, aguglie e bavose e con gran desiderio di rivalsa mi riprovo a manovrare il sup. Una sera al tramonto capisco l'arcano, mi si apre una porta nel cervelletto e capisco l'equilibrio. Parto, remo, manovro, ora vado.
C'è un promontorio di fronte. Andiamo tutti ad esplorarlo. In bici scopro un supermercato a 500 metri dal camping. Poi la sera, armati di torce, partiamo freschi e profumati per il paese. La moglie con la bici elettrica arriva calma e sorridente, io con la lingua che frega terra, ma lo sport fa bene.
I ragazzi dietro si divertono e quando torniamo si addormentano sui seggiolini. Arrivati al camping non rimane che metterli a letto. Il paese è carino, c'è un grande forte diroccato in alto da cui si gode una vista che spazia da est ad ovest. Taverne sul lungomare e tanta gente. Aria di vacanza.
Conosciamo anche i dentisti del luogo visto l'ascesso che viene alla bimba grande, dente di latte che cariato si svuota della sua medicazione. Il dentista con studio anni 60 è magnifico, un orso buono. Ripulisce il dente, raccomanda di tener pulito con una siringa e acqua. Non vuol essere pagato.
Da qui partono i battelli che vanno a  Sougia, Agia Roumeli e Hora Sfakion, ma anche quelli che vanno a Gavdos, altra meta a cui pensare, ultimo avamposto a sud d'europa. Fra qualche anno l'idea è di farsi gole di Samaria e tutti i paeselli sul mare e poi lanciarci al relax di Gavdos. Senza T4 chiaramente.


rural revolution, orto o muerte
2.4 AAB Carthago Malibu
2.5 ACV Barroccio 3 posti

Barberino Tavarnelle (FI)

amazigh

Bel racconto, bravo!

Anch'io sono un innamorato di Creta ed in particolare del sud.

Approvo la tua idea di andare a Gavdos senza il T4 ; non ti servirebbe visto che sono accessibili ai mezzi solo 2 spiagge,  una delle quali non merita.

Per le più belle bisogna camminare o noleggiare una barchetta/gommone, ma ne vale davvero la pena.

Domenico

P.S.

A Gavdos preparati a qualche " occhiataccia " della consorte.
La spiaggia di Agios Ioannis è infestata di belle fanciulle in costume adamitico...
" Vecchio Cammello "
( California Advantage anno 2000 - 2.5Tdi - 102Hp )

belvero

Grazie Domenico
La frizione? sgomma il T4?
rural revolution, orto o muerte
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2.5 ACV Barroccio 3 posti

Barberino Tavarnelle (FI)

amazigh

La riconsegna è prevista per dopodomani, venerdì 21, ore 16.00 locali.

Attendiamo fiduciosi.

" Vecchio Cammello "
( California Advantage anno 2000 - 2.5Tdi - 102Hp )

belvero

Si riparte per portarci ad Elafonissi. Abbiamo fatto la spesa, caricato acqua e scaricato cesso. Ci aspetta uno di quei posti da cartolina, che talvolta possono anche deludere, quando la ressa è tanta, ma finchè non ci andiamo non si pole sapere. Mi muovo dal campeggio e punto su una strada che dalla mappa pare sterrata per tagliare fra le montagne e arrivare rapido sulla meta, ma alla prima curva in salita sento un clang terribile, mi fermo, veniva da dietro, mi sporgo sotto, cerco, il rumore era metallico. Da perito meccanico e metallaro di professione, riconosco che era una rottura e che era acciaio, il pensiero va alle molle, ma non penzola niente. Decido di cambiare strada, asfalto, allungo di 50km ma non mi importa. Ogni volta che prendo una buca o una scossa sento uno sfrigolio di metalli dietro e penso che una molla ha ceduto ma se rimane al suo posto va bene cosi'.
Non mi pare che il mezzo sia storto e in assetto di marcia non cambia nulla mi sembra.
Arriviamo a  Elafonissi alla sera verso le 5. Peraltro per una strada strettissima e trafficatissima, un sacco di auto e pullman tornano verso Chania. Dall'alto, dove finisce l'asfalto, si vede una accecante distesa di sabbia dorata di fronte a uno specchio, una laguna, non si capisce, un triangolo di roba lucente. Piu' su', una altrettanto accecante distesa di lamiere, auto sotto il sole. Mi infilo fra i parcheggi delimitati dalle tamerici, non c'è regola, nessuna indicazione, vo' a naso, avevo visto su google earth che sarebbe stato opportuno andare piu' a est possibile, ma non so come arrivarci, oltretutto, tutti si muovono nel verso contrario al mio. Dopo un paio di retromarce, centro il corridoio giusto, vedo la spiaggia, c'è anche una doccia, piu' avanti, sempre verso est ormai siamo vicinissimi al mare, vedo due camper, poi altri due, uno scalino roccioso impedisce a molti o almeno li scoraggia ad andare avanti, io lo affronto e mi piazzo in riva al mare, di fianco a un inglese col suo bestione con guida a destra. 5 metri piu' in la' c'e' un veneto col suo mansardato, poi niente piu'.
Facciamo un bagno e ci rendiamo conto di essere in posto magnifico. Ok, c'è tanta gente, ma alle 7 la sera non c'è piu' nessuno. Una pozza di acqua calda alta nemmeno 10cm grande quanto 2 campi da calcio, poi sabbia e in fondo un'isola tutta da esplorare. La laguna al tramonto è accecante, i ragazzi sono euforici, saltano e si ricorrono come matti, io fotografo anche gli aerei che passano.
Prima di cena mi metto a chiaccherare col veneto vicino, dice sono in pensione e sono li' da giugno, lui, la moglie e il cane, domani arrivano la figlia con le bimbe e il marito. Mi dice che aveva fatto una stima in base ai pullman e le auto viste il giorno e piu' o meno pensava che ci fossero 3mila persone in spiaggia. In 2 mesi mai vista tanta ressa dice lui. Urca! Dice che il meteo è buono e sono dovuti andar via solo una settimana per il meltemi implacabile, poi sempre li, come se ci avessero comprato la casa.
Prendiamo possesso di questo lembo di scoglio e stiamo qui 5 giorni.
Al mattino all'alba quando non c'è nessuno è fantastico, come la sera, dopo il tramonto. Durante il giorno stiamo a baloccarci al riparo della nostra fiammante Fiamma F35, il nostro è un accampamento serio, costruiamo barchette con canne di bambu' , la moglie tesse collanine di conchiglie una dietro l'altra, col nostro "atlante dei animali e vegetazione del mediterraneo" (che consiglio spassionatamente di prendere a chiunque piace guardare con la maschera quello che c'è sotto) classifichiamo tutti i visti e non visti. A piu' riprese esploriamo l'isola di fronte, con grandi dune e fondali bellissimi. Che fortuna rimanere la sera qui, penso che queste sono le cose che ti fanno apprezzare ancora di piu' il mezzo che hai, la possibilita' di rimanere quando gli altri tornano alle loro case o alberghi. Ah bene. Spero anche che i miei figli capiscan questo senso di viaggiare, un po' liberi, un po' essenziali, un po' noi, lavarsi senza sapone con acqua un po' salmastra, bighellonare, osservare, conoscere gente e posti nuovi.

















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Barberino Tavarnelle (FI)

Malibú!

Stefano
Prov.VE

belvero

Grazie Malibu'
Andiamo dai. Ma certo ci si starebbe bene altri 3 o 4 giorni. No dai andiamo, facciamo ruzzolare le gomme. Partiamo, ci accorgiamo che in alto c'era una taverna e un piccolo supermercato abbiamo finito i viveri, acqua, via. Facciamo tutta la litoranea che guarda ovest, il tramonto. Strada altissima in dei punti, mare blu sotto, pochi paeselli sperduti, sonnolenti nell'afa dell'estate. Ci fermiamo a Sfinari pensando di rimaner li, ma la moglie è categorica, via, mare grosso, non c'è nulla. Si riparte per arrivare a Falasarna, spiaggia mitica, sabbia gialla, vento forte, windsurf a gogo. Si fa un bagno e si scappa, dopo 5 giorni di stasi, ritrovarsi in moto ci scuote, io sto' con l'orto e zappo i frati, quindi accendo il T4 e via, facciamo un salto a Kissamos, grazioso paesino, facciamo un po di spesa e poi decidiamo di fiondarci al camping piu' a est, il Nopigia. Scelta azzeccata, posto molto tranquillo, al riparo del promontorio montuoso a est che lo protegge da un forte vento. Ombra a oltranza e piscina in riva al mare. I ragazzi sguazzano, io prendo la bici e parto all'esplorazione. C'è un percorso sterrato che porta sul promontorio, scopro capre e bagnanti greci, pastori e sorgenti. Zona dimenticata da Dio sembra, ma con un bel fascino retro'. Restiamo qui 2 giorni a far lavatrici e chiacchierare con altri come noi a pascolo per l'isola. Vicino c'è un ristorante delizioso sul mare, grandi mangiate di fine stagione.
La moglie ha l'idea di fare gli ultimi giorni in citta'. Vuole capire il centro nevralgico. Ripartiamo da Chania, siamo li', ok. Cerco su Airbnb e trovo un appartamento in centrissimo, libero per 4 notti, lo prendiamo. Lasciamo il campeggio per l'appartamento, i ragazzi entusiasti anche di questa novita', non vedon l'ora di vedere la casa. Parcheggio nella zona del mercato a un passo dalle mura cittadine. Zona tranquilla, scarico il necessario e via.
L'appartamento è una casa torre su 3 piani con terrazzo sul tetto, due camere, due bagni e la cucina, all'interno della cinta muraria in una piccola traversa della strada principale della zona ovest. Zona pedonale, quindi tutti a piedi. Spendiamo 60 euri a notte.
Il proprietario, Kostantinos,  è un giovane greco barbuto e simpatico, ci da' un sacco di dritte su dove mangiare e cosa vedere. Per 4 giorni vaghiamo per la citta' visitando il visitabile, assaggiando leccornie di pasta fillo e mangiando piatti tradizionali sublimi. Molti turisti in giro, di tutte le nazionalita', moltissime taverne sul molo centrale, il porto storico, con acchiappaturisti e buttadentro, molti negozi standard, di quelli che potresti trovare ovunque, a Firenze come a Monaco, a Istambul come a Lisbona. La globalizzazione e mercificazione. Incredibili i locali dove fanno manicure e pedicure coi pesci, ti siedi e metti i piedi in una vasca con dei pescetti, che in 10 minuti rosicchiano calli e unghie.
Il centro storico è molto grazioso, un mix fra Genova (per i saliscendi) e Venezia che ne è stata la dominatrice e grande edificatrice. Il vecchio porto è bellissimo, cosi' come le vecchie rimesse rimaste in piedi, i magazzini che lo circondano. Al centro poi c'è una moschea con cupole arrotondate che ospita una bellissima installazione di un artista greco sul tema dell'immigrazione. Moschee di fianco a chiese ortodosse, minareti di fianco a campanili, un gran mix, qui le culture e le dominazioni si sono succedute e scontrate, dagli ottomani alla seconda guerra mondiale, ne hanno viste delle belle. Molto bello il museo archeologico in una ex chiesa. Al mercato centrale vado a comprare pesce fresco, al parco si va coi ragazzi a vedere pavoni e pappagalli, si gira come i matti e facciamo vita da veri cittadini.























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Barberino Tavarnelle (FI)

Marchinovis

Bravo , bella esperienza condivisa , l'ho letta tutta d'un fiato  :o
Bella Creta , la girai nel lontano 93 in Vespa ma una scivolata , e se non sono cambiate sai di che strade parlo , mi fece concludere anticipatamente la vacanza.  :'(
Ps: bello l'intermezzo in appartamento!  :)
Meglio 1000 stelle nel cielo che 5 sulla porta dell'hotel!!!
Rino il camperino : Marco Francesca Lorenzo e Luca. ROMA

belvero

E' il momento di riprendere il mare. Salutiamo Kostantinos e Chania, torniamo al T4 parcheggiato e riposato. La nave parte al tramonto ed arriviamo in porto verso le 7 la sera, un po' presto, infatti mi riinfilano giu' nella zona rossa. Che fava! Potevo aspettare. Ecco una cosa fondamentale che ho imparato sui traghetti, se non hai open deck, non affrettarti a imbarcare. Abbiamo la cabina e viaggiamo sereni, notte tranquilla, grandi saluti all'isola, una marea di greci che tornano verso il continente. Stranieri non ne vedo e non ne sento. Molti giovani autoctoni, zaino in spalla e sacco a pelo. Arriviamo al Pireo di mattina e svicoliamo via subito diretti alla tappa topica sullo stretto di Corinto: Diakofto.
Qui troviamo il pisano con moglie abbronzatissima con camper 3 assi che avevo incontrato a Creta, anche per lui questa tappa è un must, prima di reimbarcarsi a Patra. Ceniamo alla nostra taverna con pescetti fritti e chorta e polpo aaahhh, l'ultima cena greca. Di fronte, dall'altra parte dello stretto, i monti Parnasso, la zona di Delfi, qui imperversa un temporale che illumina la notte, come quasi tutte le sere d'estate.
Il giorno dopo con calma siamo a Patra, faccio il pieno di gasolio e mi fiondo nella stazione marittima. All'ingresso ci sono due poliziotti in moto che controllano chi entra, auto , camion , camper, molto sommariamente. Io parcheggio nel piazzale e vado a prendere i biglietti nella stazione. C'è un gran via vai di mezzi e gente, ma niente di che in confronto al porto di Igoumenitsa, il ricordo delle centinaia di turchi accampati in attesa del proprio turno di partenza non lo scordero' facilmente. Questa volta pero', a differenza dello scorso anno, c'è una novita'. I migranti, i clandestini, quelli che cercano il passaggio. Al mio rientro, mia moglie mi racconta quello che ha visto e filmato, i ragazzi sono rapiti, gli spieghiamo che è gente che ha lasciato tutto, parenti, casa, e scappa, cerca di arrivare in Europa. Sono tutti maschi, facce scure, qualcuno con lineamenti asiatici,  vestiti prevalentemente di nero. Escono da una fabbrica abbandonata dila' dalla recinzione, attraversano la strada, scavalcano e cercano. Cercano il passaggio. Il camion. Ognuno ha due tavolette di legno lunghe meno di un metro. Ispezionano ogni camion fermo mentre l'autista è andato a prendere i biglietti come me. Si chinano sotto ai rimorchi, in fondo generalmente, a cercare di piazzare le tavole fra i longheroni, di modo da formare un piano su cui sdraiarsi. Scivolano come fantasmi fra le auto, i camper, i camion. Ci guardano, ci salutano, ci sorridono, noi ricambiamo e stiamo a contemplare la strategia e la fuga, si, perchè chiaramente la polizia non ci sta', e li segue, li rincorre, ma solo per metterli in fuga e cercare di farli rientrare nella fabbrica abbandonata.
C'è chi ce la fa a nascondersi, ci sono i camionisti che li inseguono urlando, chi cerca di aprire un camion chiuso, ma poi lo richiude perchè non c'è spazio nemmeno per salire. Tutta una giostra che avviene a pochi metri da noi. La nave ha un ritardo di 2 ore, quindi rimaniamo a capire le dinamiche. C'è una bisarca con 7 macchine, ma nessuno prova a nascondersi li', penso che sarebbe il posto perfetto, una bauliera di una macchina diretta in germania. Arrivano due camion cisterna e parcheggiano di fianco a noi. Marito e moglie sembrano, lei ha la stazza della camionista, targa olandese. Quando tornano vedono che c'è fermento intorno e lui comincia a guardare sotto il camion. A un certo punto comincia a urlare, arriva la polizia, fanno uscire due ragazzi che avranno 18 anni, con le loro tavolette sottobraccio, mesti mesti, tornano alla fabbrica. Questi non li avevo visti nemmeno io che ero li accanto infilarsi sotto, forse erano saliti prima, fuori da qui. La polizia non li arresta, non li ferma, si limita ad abbaiare. A un certo punto arrivano 3 volanti e tutti vengono rispediti della fabbrica abbandonata. L'assalto è concluso per oggi. Qualcuno sara' riuscito a passare? Chissa'. Fatto sta che dalla stazione marittima, si passano i controlli doganali, dove ogni mezzo viene aperto e controllato il numero passeggeri. Di fianco ho un camion, carico di casse di cocomeri, gli agenti lo ispezionano dentro e fuori, vedo uno di loro che cammina sui cocomeri per arrivare fino in fondo al camion. Penso che se uno supera questo cancello, ormai è salvo.
É un po impietoso, ma dopo tutto quello che abbiamo visto sembra di assistere a un cartone di tom e jerri, nessuno vuol far del male all'altro, ma si ricorrono a giornate intere. Penso alla loro condizione, penso che se ne facevo salire uno e lo nascondevo sotto un sedile sarebbe passato, penso che magari andavo dentro, penso che chissa' quanti ne arriveranno nascosti cosi' e quanti rischiano la vita sdraiati su quelle tavolette, quanti ci lasceranno la pelle. Provo una grande compassione.
Salgo sulla Anek e con gran colpo di cvlo mi ritrovo al finestrone di nuovo come all'andata.
Saliamo a prender posto su alla caffetteria, la nave è quasi vuota, ma si riempira' a Igoumenitsa.
Verso la mezzanotte mi sveglio, sento che siamo fermi e cominciano a salire gli altri camper che hanno diritto all'open deck. Si riconosce la voce del greco posteggiatore che urla ela – ela – ela , cioe' vieni vieni vieni, finchè non passa ad un – fire! - fire!- fire!, merda, mi fiondo giu' dal soffietto e sono fuori, gente che corre, fumo, puzzo di bruciato, estintori passano di mano, un camper a 3 metri da noi ha un principio di incendio. Le manovre di imbarco si fermano, in 1 minuto tutto è risolto, ma lo spavento è grande. I marittimi dicono a tutti i camper di chiuder le finestre, hanno usato estintori a polvere e non credo sia polvere simpatica. Quando tutto si calma, scende il capitano a sincerarsi della situazione. Altri come me cercano di capire e rendersi utili, ma il proprietario del camper e il mio vicino, entrambi tedeschi, sembrano intendersi e dicono che è tutto finito. Il vicino è un pompiere in ferie, quindi torno a letto e riprendo un sonno scosso. I ragazzi non si sono accorti di nulla, la moglie ha capito, ma non avendo visto le fiamme, non è in allerta.
Il mattino dopo tutti i camperisti si radunano in consulto per capire l'accaduto.
Il camper, un mansardato su ducato di 25 anni era stato in banchina per attendere l'imbarco, avevano cenato e atteso per oltre 2 ore per il ritardo della nave. Il fuoco è partito dal surriscaldamento di un cavo sotto la batteria servizi, probabilmente una massa, sotto il pianale sotto il sedile del guidatore. Probabilmente l'inverter.  Il pompiere dice che è andata bene, poteva finir peggio, menomale eravamo fermi in porto.
Arriviamo ad Ancona e svicoliamo sulla superstrada nuova che ci porta a casa in 3 ore e mezzo.
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Barberino Tavarnelle (FI)

belvero

I migranti ad assalto concluso





Il camper sfiammante



il mio

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Barberino Tavarnelle (FI)