RIPARARE L'ALIMENTATORE WESTFALIA

Aperto da rbedini, Ottobre 01, 2019, 01:34:54 AM

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rbedini

Citazione di: davegoride il Ottobre 01, 2019, 05:56:47 PM
Citazione di: rbedini il Ottobre 01, 2019, 12:22:37 PM
Citazione di: davegoride il Ottobre 01, 2019, 11:54:30 AM
Io con una spesa tutto sommato contenuta, ho sostituito tutto a giugno..

premesso che non avrei avuto le competenze per ripararlo e visto che se va arrosto non è bello, sono contento che ora sia nuovo  ;)

Attenzione, il fatto che un dispositivo elettronico in genere sia nuovo non garantisce di per se che non si guasti e addirittura possa andare a fuoco. Dipende dai componenti. InTecnologie Elettroniche poi si parla anche di "mirtalità infantile", tant'è che qualche decennio fa, addirittura i circuitintegrati per apparecchiature professionali si usava acquistarli "burnizzati", cioè giò "stressati", semplificando in età giovanile.

Tuto questo per dire che, se fatta una "sanatoria" preventiva di tutti i grandi condensatori a carta e gli Elettrolitici, non c'è motivo che  il grado di affidabilità del vecchio alimentatore Westfalia sia buono, visto peraltro che è stato prodotto dalla Philips.

Assolutamente, poi sembra che voglio buttare per sostituire tutto e Greta si incacchia..

Come ti ho scritto nel post del riscaldatore, in linea di principio provo sempre a riparare le cose o fare i lavori da me, ma sull'elettronica ho evidenti lacune  ;D

Il mio Alimentatore, giaceva in stato di quasi abbandono da anni (come le altre utenze) purtroppo, ed era "andato" l'avevo fatto controllare ad un amico ferrato in materia..
Non so se questo durerà 24 anni come l'originale, ma per ora fa il suo lavoro, non scalda ed è silenzioso..prezioso è stato l'aiuto di Riccardo e la sua scheda plug end pray  ;D

Certo, il Raudo alimentatore vedo sul Forum che è ormai super testato e quindi è comunque una sicurezza!
Remo: T4 California Highway 1994
2400 cc Diesel 5 cilindri AAB
>250.000 Km
VIN: WV2ZZZ70ZSH024127
Zona: Pisa

xgiacomo

i cindensatori rettandolari, che sono quelli che espodono, hanno la carta fra le armature che e' un buon isolante ma infiammabile.
California AXG
Firenze

raudo

Anche gli elettrolitici hanno la carta...


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Raudo e Tuono Verde 80000km :-)
Aftermarket:
1.9TDI AFN 140cv,
Turbina VNT
Intercooler Sprinter
Climatizzatore
Sesta marcia (5a 0,74, 6a 0,59)
Tempomat (Cruise C.)
Cinebasto
Pannello fotovoltaico 240Wp
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rbedini

#18
Citazione di: Californialilla il Ottobre 01, 2019, 02:30:03 PM
Seguo sempre con interesse questa faccenda degli alimentatori che prendono fuoco.
Ma mi è sempre ronzata un'idea per la testa e chiedo ai più esperti:

Un alimentatore è composto da due circuiti separati, uno a 220v e l'altro a 12v.

Se il primo andasse in corto, normalmente il differenziale del veicolo lo isolerebbe immediatamente o alle brutte interverrebbe quello della colonnina o di casa e niente incendio.

Se capitasse al 12v salterà il fusibile dedicato o al massimo per prudenza potremmo inserire all'uscita dello stesso noi un fusibile adatto e niente incendio.

Sbaglio?
Oppure la faccenda è un poco sopravvalutata? :)

Non sbagli in linea di principio; accade però (ed a me è successo) che le correnti di perdita non siano sufficienti a far scattare i termici, ma sono di entità tale da dissipare una discreta potenza sull'elemento dissipativo in perdita, che quindi si scalda a livelli talvolta da incendiare componentistica vicina non ignifuga (inoltre puzza per giorni!). Fra l'altro la struttura dei nostri vecchi Cali è in legno e, se non ricordo male, l'alimentatore non è ben isolato fisicamente da legno e plastica.
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xgiacomo

oltretutto i condensatori son dei bei noccioli, e quelli son gia' carichi!
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Firenze

raudo

E in effetti l'alimentatore andrebbe montato in una bella cassetta  d'acciaio stagna a prova di fuiamma.
R.


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rbedini

#21
Citazione di: xgiacomo il Ottobre 01, 2019, 07:42:55 PM
oltretutto i condensatori son dei bei noccioli, e quelli son gia' carichi!

Più che la carica, che dipende dalla tensione e dalla capacità, il problema si presenta quando l'elettrolita, nel caso appunto dei condensatori elettrolitici, e comunque il dielettrico del condensatore perde la qualità isolante: il componente diventa allora un elemento resistivo e quindi dissipativo; passa corrente continuamente in funzione della tensione applicata (anche se continua) e quindi si dissipa potenza  in calore con un aumento di temperatura del componente fino a provocare incendi, se intorno ci sono combustibile e ossigeno sufficienti.  Nel caso del condensatore di filtro di rete, direttamente sull'alimentazione 220 Vac nell'alimenatore in questione, la corrente può essere elevatissima se si "buca" e diventa un componente da reattivo a resistivo. Questo vale anche per gli altri condensatori non elettrolitici "sparsi" nel circuito, sottoposti sia a tensioni continue che variabli, tipiche della tecnologia PWM del nostro alimentatore. La perdita di isolamento dell'elettrolita in un caso e del dielettrico in generale dei grossi condensatori "a carta", dipende dalle condizioni ambientali, temperatura, umidità e quindi dalla vetustà (tempo di esposizione).
Ovvio ed importante quindi pensare ad una sostituzione dopo decenni di onorato lavoro, per prevenire rotture e potenziali incidenti.
Questo principio vale sempre per qualsiasi dispositivo elettrico/elettronico.
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raudo

...ok, ma il D2L, progressi?


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Californialilla

Citazione di: rbedini il Ottobre 01, 2019, 07:21:50 PM
Citazione di: Californialilla il Ottobre 01, 2019, 02:30:03 PM
Seguo sempre con interesse questa faccenda degli alimentatori che prendono fuoco.
Ma mi è sempre ronzata un'idea per la testa e chiedo ai più esperti:

Un alimentatore è composto da due circuiti separati, uno a 220v e l'altro a 12v.

Se il primo andasse in corto, normalmente il differenziale del veicolo lo isolerebbe immediatamente o alle brutte interverrebbe quello della colonnina o di casa e niente incendio.

Se capitasse al 12v salterà il fusibile dedicato o al massimo per prudenza potremmo inserire all'uscita dello stesso noi un fusibile adatto e niente incendio.

Sbaglio?
Oppure la faccenda è un poco sopravvalutata? :)

Non sbagli in linea di prncipio; accade però (ed a me è successo) che le correnti di perdita non siano sufficienti a far scattare i termici, ma sono di entità tale da dissipare una discreta potenza sull'elemento dissipativo in perdita, che quindi si scalda a livelli talvolta da incendiare componentistica vicina non ignifuga (inoltre puzza per giorni!). Fra l'altro la struttura dei nostri vecchi Cali è in legno e, se non ricordo male, l'alimentatore non è ben isolato fisicamente da legno e plastica.
Ma, mi vien da pensare alle centinaia di schede che constellano la nostra esistenza.
Telefoni, caicatori, aspirapolvere,ecu,tv,pc,schede caldaia, pannelli fotovoltaici, robot da cucina termocamino etc etc.

Se così fosse sarebbe un incendio continuo....

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Le vostre perplessità mi sono dolci-amare, ma non dovete esprimerle a me..

Sono bannato e disabilitato a inviare mp.

Per necessità: alessandrodebosis@gmail.com o cell nel profilo.
Alessandro, Officinacondivisa, Roma


Il camper sarà piccolo dentro, ma la vacanza è grande fuori!

rbedini

Citazione di: Californialilla il Ottobre 02, 2019, 07:43:09 AM
Citazione di: rbedini il Ottobre 01, 2019, 07:21:50 PM
Citazione di: Californialilla il Ottobre 01, 2019, 02:30:03 PM
Seguo sempre con interesse questa faccenda degli alimentatori che prendono fuoco.
Ma mi è sempre ronzata un'idea per la testa e chiedo ai più esperti:

Un alimentatore è composto da due circuiti separati, uno a 220v e l'altro a 12v.

Se il primo andasse in corto, normalmente il differenziale del veicolo lo isolerebbe immediatamente o alle brutte interverrebbe quello della colonnina o di casa e niente incendio.

Se capitasse al 12v salterà il fusibile dedicato o al massimo per prudenza potremmo inserire all'uscita dello stesso noi un fusibile adatto e niente incendio.

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Ma, mi vien da pensare alle centinaia di schede che constellano la nostra esistenza.
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Certo che no, dipende tutto, dato per scontato che non ci siano dimensionamenti in progetto sbagliati, dalle condizioni di utilizzo, dalle potenze in gioco e dai sistemi di sicurezza previsti in funzione appunto delle condizioni operative prevedibili.
Nel caso del nostro alimentatore, perchè è da lì che nasce questa discussione costruttiva, l'ambiente di istallazione non è ignifugo, le potenze in gioco non sono piccole, la protezione verso agenti esterni minimale (io ho trovato nel mio Cali, ove risiede il carica BS sotto il frigorifero, sporco, polvere e tracce di umidità, tutte condizioni di "stress" per alcuni componenti quali i condensatori. Non ultimo gli elettrolitici, che devono la loro alta capacità ad un processo galvanico del dielettrico, con conseguente degrado dalle ricombinazioni chimiche nel tempo, fra l'altro influenzate anche da umiditò e temperatura (non sono componenti stagni, anzi presentano in genere un pertugio di sicurezza per evitare esplosioni incaso di malfunzionamento e/o polarizzazione inversa per errore di montaggio.

Tutto questo, in sintesi,  per affermare che certo è bene sostituire anche tutto l'alimentatore con uno nuovo, ma non c'è da aspettarsi a priori una più lunga longevità, ne maggiore sicurezza se i componenti critici sono nuovi, rimanendo le condizioni ambientali ed operative le stesse.
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rbedini

Citazione di: raudo il Ottobre 02, 2019, 06:58:39 AM
...ok, ma il D2L, progressi?


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Come avevo scritto nel post relativo, ho messo un resistore fisso 1Kohm (per ora) al posto del sensore NTC che sta sull'aspirazione dentro il carter: funziona alla perfezione. Unico inconveniente, e credo che sia come tu dici il burner screen, quando scatta il termostato e la frequenza alla pompa della nafta diminuisce, talvolta si spenge dopo un po' senza allarmi. Mi chiedo e ti chiedo, lo spegnimento è pilotato dal sensore a 100°C che misura anche l'avvenuta stabilizzazione della camera di combustione al'accensione, stabilendo in quel caso lo spegnimento della candela??
Se di interesse magari si spostano poi questi commento nel post relativo per avere riuferimenti ben tracciabili sul Forum, ove necessario.
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Citazione di: raudo il Ottobre 02, 2019, 12:15:24 AM
E in effetti l'alimentatore andrebbe montato in una bella cassetta  d'acciaio stagna a prova di fuiamma.
R.


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Non è facile, c'è il problema del raffreddamento..
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xgiacomo

Comunque per me il problema della sicurezza della ricarica da rete è un problema reale: non mi fido a lasciare acceso l'alimentatore in garage!

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Firenze

Marchinovis

#28
Dico la mia e magari sara' una caxxata : io ho un'alimentatore Truma montato da qualche anno ed almeno 330 giorni l'anno sta' collegato alla rete di casa , mi tiene cariche batteria motore e due batterie servizi e NON ho mai avuto problemi di surriscaldamento o di altro tipo...non sara' che gli alimentatori dei Vs. California siano un po' , come dire , "fuori moda"? ::)
Se invece l'alimentatore è parte integrante della centralina e non si può dividere allora alzo le mani e ritiro quanto scritto.
Illuminatemi. 8)
Meglio 1000 stelle nel cielo che 5 sulla porta dell'hotel!!! CERCHI NERI ANCORA BELLI.
Rino il camperino  : Marco Francesca Lorenzo e Luca. ROMA

raudo

Citazione di: xgiacomo il Ottobre 02, 2019, 09:04:14 AM
Citazione di: raudo il Ottobre 02, 2019, 12:15:24 AM
E in effetti l'alimentatore andrebbe montato in una bella cassetta  d'acciaio stagna a prova di fuiamma.
R.


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Non è facile, c'è il problema del raffreddamento..
Mica tanto se aggiungi dei dissipatori esterni alla cassettina o ne usi una altamente alettata.
Le alette aumentano la superficie di contatto con l'aria quindi dissipano alla grande.
Così uno se fa un bel lavoro con pressacavi e altro rendendo stagno il tutto potrebbe anche metterla sotto al mezzo lontano da parti legnose ed infiammabili.




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